(Teleborsa) – ha chiuso il 1° trimestre con una variazione organica dei ricavi da servizi pari a -6,6% a 2,8 miliardi e dell’EBITDA pari a -7,5% a 1,7 miliardi di euro. Sull’Arpu hanno pesato in particolare le minori attivazioni. Il Gruppo è riuscito però a compensare la contrazione dei ricavi, agendo sul fronte dei costi (-11% anno su anno). Il Free Cash Flow (FCF) è cresciuto di del 31% a 466 milioni, ma soprattutto l’indebitamento è stato ridotto di quasi 1 miliardo a 21,7 miliardi, in linea con il processo di deleveraging previsto dal piano.
Dalle slide presentate durante la conference call ed illustrate dal Cfo Giovanni Rocca, emerge che l’indebitamento, alla fine del secondo trimestre 2020, dovrebbe subire una riduzione di 2,3 miliardi, realizzata nell’arco di 15 mesi: tale variazione include un prima ondata di monetizzazione legata al collocamento di parte della partecipazione in INWIT (0,7 miliardi) ed una seconda ondata di monetizzazione collegata con l’esclusiva concessa ad Ardian per l’ingresso in Tim Tower Hold Co nell’ambito dell’operaizone INWIT (1,5 miliardi) ed all’esclusiva concessa a KKR sulla rete secondaria (1,8 miliardi). L’indebitamento potrebbe così raggiungere un livello di 17,7 miliardi.
Durante la confernce call, l’Ad di TIM, Luigi Gubitosi, ha parlato dell’emergenza sanitaria e del loockdown, affermando “siamo stati attivi e resilienti, non abbiamo avuto alcuno stop”, nonostante l’impennata del traffico (+80% rete fissa +30/40% rete mobile) e mantenendo buoni livelli di qualità. Il manager ha detto che l’emergenza è stata vissuta come “un’opportunità di trasformazione”, senza subite interruzioni ed incentivando lo smart working. Su quest’ultimo aspetto ha affermato “dubito che questa modalità di lavoro sarà smantellata dopo l’emergenza”, citando l’aumento dell’efficienza. Una esperienza – ha detto – che è andata a beneficio anche del Paese che oggi “è più connesso”.
Gubitosi ha fatto riferimento anche ai passati problemi di governance ed ha affermato che sono stati in gran parte risolti. A livello organizzativo, si va servo l’adozione di un nuovo modello di remunerazione collegato ai fattori ESG e alla performance azionaria e di un piano di incentivazione del personale. Fra le misure programmate anche un piano prepensionamenti per oltre 2mila persone entro fine giugno.
L’Ad di TIM ha parlato anche della partnership con Google e della newco che gestirà i business data center e cloud, che prevede nascerà entro il mese di ottobre. Il business ha ottenuto una risposta di mercato molto positiva, anche grazie alla partnership siglata con Intesa sanpaolo per incentivare lo smart working. Sono attesi al 2024 ricavi per 1 miliardo di euro ed Ebitda a 0,4 miliardi.
Quanto alla questione “calda” della rete unica, il manager ha affermato che da qualche tempo c’è “un contesto politico sempre più favorevole” all’ipotesi di fusione delle infrastrutture di TIM e Open Fiber.
Rispetto ‘outlook, Gubitosi ha affermato “quello che non sappiamo è quanto importante sarà recessione economica, quello che sappiamo sono i risultati che abbiamo raggiunto”, indicando che “per il 2020 si pensa di coprire la riduzione attesa dei ricavi con il taglio costi (Opex/Capex) e centrare un valore “Ebitda-Capex” in linea con la guidance. Confermato anche il possibile mantenimento del dividendo.