(Teleborsa) – Il Pil italiano nel 2020 potrebbe crollare a -9% in media, espandendosi nel 2021 del 4,8%. Sono gli ultimi dati di Bankitalia contenute in un nuovo studio sull’impatto della pandemia Covid-19 in cui Via Nazionale mette in guardia da “rilevanti rischi al ribasso” e una “incertezza molto elevata”.
In dettaglio, i valori indicati sono quelli di uno “scenario centrale”, a fronte di un “ventaglio delle valutazioni formulate dagli osservatori per la crescita in Italia nel 2020 e nel 2021″ che “è eccezionalmente ampio: tra -6 e -15 punti percentuali per la caduta di quest’anno e tra 2 e 13 punti per la ripresa nel prossimo”.
“In Italia il Pil ha registrato una flessione del 4,7 per cento nel primo trimestre”, sottolinea Bankitalia secondo cui “le indicazioni finora disponibili suggeriscono una contrazione dell’attività economica ancora più intensa nel trimestre in corso, particolarmente severa nei servizi, cui dovrebbe far seguito un recupero nella seconda metà dell’anno”.
In complesso, lo scenario è caratterizzato da una forte incertezza. Secondo Banca d’Italia anche “i tempi e l’intensità della ripresa dipenderanno da diversi fattori, la cui evoluzione è difficilmente prefigurabile.
“a durata e l’estensione del contagio, l’evoluzione dell’economia globale, gli effetti sulla fiducia e sulle decisioni di spesa dei cittadini e di investimento delle imprese, eventuali ripercussioni finanziarie; dipenderanno anche in misura rilevante dall’efficacia delle politiche economiche introdotte. In queste condizioni – avverte l’istituzione – formulare previsioni macroeconomiche diventa estremamente arduo“.
Sempre sul 2020, Bankitalia prevede un calo dell’occupazione del 3,8% (che tuttavia se in termini di ore lavorate risulta del meno 9,8%) e un‘inflazione negativa, con la media dei prezzi al consumo al meno 0,1%.
Secondo l’istituzione, le misure varate dal Governo con il Dl Cura Italia e le successive potrebbero smorzare la caduta del Pil 2020 dell’equivalente di 2 punti percentuali.
“Alcune misure, come la moratoria sul credito e le garanzie sui nuovi prestiti – conclude Bankitalia – sarebbero essenziali a scongiurare il materializzarsi di possibili effetti non lineari associati a gravi conseguenze finanziarie, evitando una crisi di liquidità, mantenendo aperte le linee di credito delle imprese e soddisfacendo il fabbisogno di fondi indotto dalla crisi”.