(Teleborsa) – I primi tre mesi dell’anno di hanno registrato un utile netto di 79,1 milioni, in crescita del 19% rispetto all’esercizio precedente.
Il margine di intermediazione è salito a 168,8 milioni (+26%). L’incremento – spiega la banca – ha beneficiato della crescita del margine finanziario (24,2 milioni, +22%) e delle commissioni ricorrenti nette (91,1 milioni, +16%). Al risultato hanno contribuito le commissioni variabili (53,4 milioni, +51%) realizzate nella prima parte del trimestre in coincidenza con le performance dei mercati finanziari fino a quel momento.
Il cost/income ratio, anche nella sua versione più conservativa e dunque al netto delle componenti non-ricorrenti quali le performance fees, si conferma su livelli di eccellenza pari al 37,1% (38,8% a fine 2019).
I ratios patrimoniali a fine periodo si confermano solidi e superiori ai requisiti richiesti dalle autorità bancarie: il CET1 ratio si è attestato al 14,1% e il Total Capital ratio (TCR) al 15,5%.
Le masse totali a fine periodo si sono attestate a 65,2 miliardi in crescita rispetto ai 61,1 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno, ma in riduzione rispetto ai €69 miliardi di fine 2019.
La raccolta netta nel primo trimestre 2020 è stata pari a 1,5 miliardi. Ad aprile la raccolta è ulteriormente aumentata di 408 milioni per un totale che da inizio anno supera 1,9 miliardi.
“Un primo trimestre all’insegna della crescita nonostante condizioni di mercato estremamente complesse in cui abbiamo saputo ancora una volta dimostrare la forza del nostro modello di consulenza al fianco dei clienti – commenta l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa -. Le condizioni nel trimestre in corso sono più sfidanti per le misure d’emergenza e l’impatto della crisi, ma la solidità della banca e la consistente domanda di professionalità nella consulenza ci fanno guardare con fiducia ai prossimi mesi“.