(Teleborsa) – Settore aeroportuale italiano in piena crisi senza precedenti e situazione assolutamente insostenibile, con il marzo 2020 che ha chiuso con solo con poco di 2 milioni di passeggeri, per l’esattezza 2.082.648, che vi sono transitati, tra arrivi e partenze. Ovvero quasi 12 milioni di persone in meno rispetto allo stesso mese dello scorso anno che soprattutto per le severe restrizioni disposte per l’emergenza coronavirus hanno rinunciato a servirsi del mezzo aereo, per impossibilità ma anche per scelta.
L’emergenza sanitaria da COVID-19 ha praticamente azzerato il traffico in tutti gli scali nazionali, molti dei quali sono rimasti operativi per assicurare la continuità del servizio pubblico di trasporto aereo e per garantire esigenze operative di voli cargo e posta, nonché di voli di Stato e di Enti di Stato, di emergenza sanitaria o di emergenza di altro tipo.
Nonostante le limitazioni, il settore del trasporto merci, che registra in ogni caso un -33,9%, ha comunque permesso i necessari collegamenti, con enormi sforzi logistici, assicurando l’approvvigionamento dei dispostivi sanitari, oltre ai “materiali” di prima necessità e non solo.
Preparati per reagire alle emergenze, gli aeroporti e tutta la filiera del trasporto aereo sono pronti a ripartire: il Paese ha bisogno, oggi più che mai, di un trasporto aereo pienamente operativo, volano strategico per la ripresa dell’economia nazionale. L’Italia deve poter competere ad armi pari con il resto d’Europa continuando a garantire la sicurezza dei passeggeri.
“È evidente che le procedure e i protocolli tesi a disciplinare il trasporto aereo in questa fase emergenziale e nei mesi a venire dovranno essere adottati al più presto – dichiara Fulvio Cavalleri, vice presidente vicario di Assaeroporti – ed essere necessariamente allineati alle indicazioni provenienti dalla comunità internazionale. Il distanziamento sociale a bordo degli aeromobili non è sostenibile e determinerebbe, di fatto, una sostanziale prosecuzione del blocco del traffico aereo da e per l’Italia, penalizzando ulteriormente il nostro Paese ed aggravando così una situazione di crisi già insostenibile”.
La sicurezza è da sempre un elemento cardine di tutte le complesse procedure che regolano il settore e a livello internazionale si stanno definendo protocolli per la tutela dei viaggiatori e di tutti gli operatori della filiera. È fondamentale che le misure di prevenzione sanitaria adottate nel nostro Paese all’interno degli aeroporti e degli aeromobili siano coerenti con quelle definite o in corso di definizione a livello internazionale ed europeo.