(Teleborsa) – Fitch taglia il rating dell’Italia a BBB-. L’outlook è stabile. La decisione presa da Fitch porta così il rating dell’Italia all’ultimo gradino considerato “investment grade”, nel quale viene consigliano l’investimento. Sotto questo livello, rischio che non si corre in quanto l’outlook ora è stabile, si scenderebbe a BB+, primo livello di non investimento, considerato quindi speculative grade.
“Il downgrade riflette il significativo impatto del coronavirus sull’economia italiana e sulla posizione di bilancio”, sostiene Fitch in una nota prevedendo una contrazione del PIL dell’8% nel 2020, con un dbito/pil al 156%. L’outlook stabile riflette l’idea che gli acquisti della BCE faciliteranno la risposta dell’Italia alla pandemia e allenteranno i rischi di rifinanziamento.
“L’Italia ha dimostrato un’ampia coesione politica nelle prime settimane della pandemia – afferma ancora Fitch – e il sostegno per la coalizione di Governo è aumentato e il Premier Giuseppe Conte ha rating più alto da quando ha assunto l’incarico. Comunque le tensioni politiche sono riemerse nelle ultime settimane. Riteniamo che le tensioni politiche si intensificheranno con il rilassamento graduale delle misure di lockdown e l’attenzione politica si sposterà sull’economia e la risposta comune europea alla crisi”.
Da parte sua, il Ministro dell’Economia e Finanza Roberto Gualtieri, prendendo atto della decisione dell’agenzia di rating, commenta che “i fondamentali dell’economia e della finanza pubblica dell’Italia sono solidi e che Fitch non tiene conto delle rilevanti decisioni assunte nell’Unione europea e dagli Stati che la compongono e dalle Istituzioni che ne fanno parte. In particolare, non sembra adeguatamente valorizzato l’orientamento strategico della Banca Centrale Europea”.
“Le altre agenzie di rating hanno in effetti assunto un atteggiamento più prudente – aggiunge Gualtieri – in quanto l’agenzia è intervenuta anticipando la valutazione del rating programmata per il 10 luglio. L’accelerazione sarebbe giustificata dal deterioramento in atto del quadro macroeconomico e della finanza pubblica. Si tratta tuttavia di effetti interamente dovuti a una causa esogena e temporanea che sconta inevitabilmente un considerevole margine di incertezza”.
Solo venerdì scorso era in scadenza il giudizio dell’agenzia Standard & Poor’s che ha confermato il rating BBB per l’Italia mantenendo però l’outlook negativo. Il prossimo 8 maggio, invece, è atteso il giudizio di altre due agenzie di rating: di Moody’s, che attribuisce all’Italia il voto Baa3 con outlook stabile e di Dbrs che valuta il Paese con un BBB (High) e un outlook stabile. La decisione di Fitch, anticipata a martedì 28, era invece attesa per il 10 luglio e l’outlook, come ha dimostrato la decisione, era negativo.
Secondo quanto afferma Fitch, l’outlook del settore bancario italiano è deteriorato dopo lo shock del Covid-19: la profonda recessione amplierà probabilmente i rischi alla qualità del credito e metterà pressione sulla redditività del settore, precisando che le misure di appoggio decise dal Governo dovrebbero in parte sostenere la qualità degli asset e mitigare in parte l’impatto negativo sulle banche.
“Il sistema produttivo italiano è molto diversificato – spiega Gualtieri – con un consolidato surplus commerciale e una posizione finanziaria netta nei confronti dell’estero molto vicina all’equilibrio. Il costo medio del nostro debito continua a diminuire, compreso nell’anno in corso, e la quota crescente del debito detenuta dalla Banca Centrale assicurerà anche per l’anno prossimo che l’esborso netto per interessi resti in linea con quello di quest’anno”.
“Le garanzie pubbliche che sono rilasciate in questi giorni – prosegue il Ministro – assicurano la liquidità all’economia italiana, migliorando anche, per questa via, le prospettive future della finanza pubblica. L’Italia ha tuttora un livello di garanzie statali basso, se confrontato con quello degli altri maggiori Paesi europei”.
“Il Governo – conclude Gualtieri – ha la piena consapevolezza dell’esigenza di affrontare questa crisi con misure che non siano solo di carattere emergenziale. Interverremo, anche con un’agenda di riforme e di investimenti, per aumentare il nostro potenziale di crescita, con attenzione ai vincoli e alla sostenibilità della finanza pubblica e alla necessità di confermare la traiettoria di riduzione del debito”.