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Negoziati Brexit: Londra e UE in un vicolo cieco

(Teleborsa) – E’ tutta in salita la strada del negoziato tra Unione europea e Londra, che non riesce a uscire dallo stallo a causa delle tante divergenze oltre che della crisi legata al coronavirus. Lo riferiscono fonti di Bruxelles.

Sospese con l’inizio dell’epidemia, le complesse trattative tra UE e Governo del Primo Ministro Boris Johnson (che per un periodo è stato messo ko proprio dal virus) sono riprese la scorsa settimana, ma hanno sin da subito incontrato più di un intoppo.

“Ci sono molti dettagli tecnici minori su cui potremmo trovare una soluzione. Ma per quanto riguarda gli obiettivi fondamentali che entrambe le parti stanno cercando di raggiungere le differenze sono enormi. La situazione non potrà evolversi in mancanza di una spinta politica. Al momento è ciò che manca”, riferiscono le fonti.

Proprio nelle scorse ore erano arrivate le parole tutt’altro che incoraggianti del Capo negoziatore UE, Michel Barnier, al termine del secondo round di negoziati sulla Brexit. “Prendiamo atto della scelta” del Regno Unito di non voler estendere il periodo di transizione e quindi dobbiamo “lavorare in modo serio per fare progressi in modo concreto”. Cosa che non è avvenuta in questo round negoziale perché “il Regno Unito non si è voluto impegnare in modo sostanziale su punti importanti e precisi che sono previsti
dalla dichiarazione politica. Lo deploro e mi inquieta”.

Non si è fatta attendere la replica di Downing Street: il Regno Unito giudica “costruttivo” il clima complessivo dell’ultimo round dei negoziati con l’UE sulle relazioni del dopo Brexit, malgrado le valutazione negative di Michel Barnier. Ma riconosce a sua volta che “i progressi sono stati limitati” sui dossier segnati dalle divergenze principali: fra i quali cita “il cosiddetto level playing field”, ossia l’allineamento normativo invocato da Bruxelles contro i rischi di concorrenza commerciale sleale, e “la pesca”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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