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DEF, Confindustria rivede stime PIL 2020: calo tra 8-10%

(Teleborsa) – L’intervento del Governo per sostenere la liquidità delle imprese è “necessario e nel complesso condivisibile, anche se ancora insufficiente rispetto all’impatto pesantissimo, e senza precedenti nella storia moderna del Paese, che la pandemia sta provocando sul tessuto produttivo italiano”. Lo ha detto la Direttrice generale di Confindustria Marcella Panucci, in audizione oggi in Parlamento sul decreto liquidità.

Nel pomeriggio ha preso la parola del Centro Studi, Stefano Manzocchi, in audizione sul Def: “Con la decisione del Governo di rimandare l’inizio delle riaperture ci sono da considerare almeno due settimane in più di blocco delle attività produttive” che comportano “una caduta aggiuntiva del PIL di 1,5 punti percentuali”, in uno scenario internazionale che peggiora, avverte il direttore.

Il CsC “sta rielaborando le previsioni per l’anno in corso”: ad oggi “la caduta del PIL si collocherebbe tra l’8 e il 10%”, quando era vista al -6%. E ancora: “il rapporto tra debito e PIL è indicato al 155% contro il 150 stimato a marzo dal centro studi – ha detto Manzocchi – in ragione dell’effetto combinato delle nuove previsioni sul calo del PIL e delle nuove misure fiscali”.

Semaforo verde alle nuove misure che il Governo intende adottare, in particolare “l’annullamento dei corposi aumenti dell’IVA e delle accise sui carburanti previsti a partire dal primo gennaio 2021″. L’associazione di viale dell’Astronomia ha chiesto però che soprattutto in questa fase per le imprese “sarebbe auspicabile anche un rinvio dell’entrata in vigore della plastic e della sugar tax”.

Confindustria “auspica” poi che nelle prossime settimane si riesca a raggiungere un’intesa a livello europeo per fronteggiare gli effetti economici del coronavirus che “porti al varo di un piano coordinato a livello europeo, della dimensione di almeno 1.500 miliardi aggiuntivi, e che comprenda anche trasferimenti verso i Paesi membri più colpiti, come indicato dalla Presidente della Commissione UE”, ha sottolineato ancora.

“Secondo nostre stime – ha proseguito Manzocchi – già un piano straordinario di 500 miliardi su un periodo di 3 anni, fatto inizialmente anche con misure per la liquidità e, poi, soprattutto di investimenti in sanità, infrastrutture e digitalizzazione, sarebbe in grado di contribuire al tasso di crescita in Italia e nell’Eurozona per rispettivamente 2,5 e 1,9 punti percentuali.

SVOLTA GREEN – “Il piano europeo, ha concluso, dovrebbe essere affiancato da un grande piano di investimenti nazionale per rendere la nostra economia sostenibile. L’equilibrio economico è necessariamente, anche un equilibrio ambientale e sociale. Occorrono investimenti per realizzare la transizione green, non solo per contribuire al recupero macroeconomico dopo la crisi da Covid-19. Investimenti i cui costi sono, però, nel lungo periodo, ampiamente superati dai benefici, grazie allo sviluppo di tecnologie più efficienti, ai risparmi sulla bolletta energetica e alla mitigazione dei rischi del cambiamento climatico”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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