(Teleborsa) – La ricostruzione del ponte Morandi crollato a Genova 20 mesi fa dimostra che in Italia “dobbiamo imparare a semplificare le procedure, per davvero e non con gli slogan, tanto più che in questo momento esiste una situazione politica di favore per poterci riuscire”. Lo ha affermato la Ministra Infrastrutture e Trasporti Paola De Micheli in una intervista a La Stampa.
Per la De Micheli, si deve partire da “alcuni punti fermi: avere protocolli che evitino infiltrazioni mafiose o comunque di aziende che si finanziano con risorse illegali. Quindi difendere il diritto alla concorrenza sana fra le imprese sane. Poi garantire un’attenzione maniacale alla sicurezza sul lavoro. Dentro questo perimetro è necessario avere procedure più snelle, ma senza immaginare che tutto sia fattibile con i criteri del ponte. Qui ci sono condizioni eccezionali“.
Quanto al nome da dare al ponte, dice: “Ecco, si’, ponte Italia mi piace”. E per quanto riguarda la concessione a Autostrade per l’Italia, spiega: “Io ho completato il lavoro mio personale e del Ministero sulla vicenda Aspi. Dobbiamo trovare il tempo di un confronto per una valutazione collegiale, ma il Governo deciderà molto prima di tre mesi”.
Infine, circa le misure riguardanti i complesso problema dei trasporti nella cosiddetta “Fase 2”, Paola De Micheli ribadisce in primo luogo la necessità del “distanziamento nelle stazioni e sui mezzi e l’uso di mascherine” e la diminuzione da parte delle aziende di trasporto pubblico dei posti a bordo e la conseguente vendita di biglietti. “Ma mi aspetto qualche disagio”, precisa la Ministra.
“Sia chiaro, però – avverte Paola De Micheli – che i nostri interventi non basteranno se allo stesso tempo le aziende che riapriamo non prevederanno la possibilità di entrare al lavoro e uscire in orari scaglionati”.