(Teleborsa) – “La scuola è al centro dei nostri pensieri e riaprirà a settembre. E Molto presto, già nei prossimi giorni, sarà pronto il provvedimento che allenterò il lockdown. Siamo lavorando a un piano molto articolato che permetterà la ripartenza di buona parte delle imprese perché conterrà anche una più generale revisione delle regole sul distanziamento sociale. Revisione delle regole, voglio chiarirlo subito, non significa abbandono delle regole. Non possiamo protrarre oltre questo lockdown: rischiamo una compromissione troppo pesante del tessuto socio-economico del Paese. Ma non siamo ancora nella condizione di ripristinare una piena libertà di movimento, non sarà un liberi tutti“.
Lo ha annunciato il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in una intervista a La repubblica, sottolineando come “la condizione per ripartire sarà “il rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza, per i luoghi di lavoro, per le costruzioni e per le aziende di trasporto. Nel rispetto di queste condizioni rigorose, potranno riaprire, già la settimana prossima, passando però dal vaglio dei Prefetti e con autocertificazione, attività imprenditoriali che consideriamo strategiche”. Tra queste, lavorazioni per l’edilizia carceraria, scolastica e per contrastare il dissesto idrogeologico. Come pure “attività produttive e industriali prevalentemente votate all’export, che rischiano di rimanere tagliate fuori dalle filiere produttive interconnesse e dalle catene di valore internazionali”. La cabina di regia sulla Fase 2 dovrebbe riunirsi già nelkla giornata di oggi domenica 26 aprile.
Sulla questione scuola, il Premier sottolinea come la Ministra Lucia Azzolina stia lavorando “per consentire che gli esami di Stato si svolgano intanto in conferenza personale, in condizioni di sicurezza”. Riguardo l’allentamento delle attuali, più rigide restrizioni, Conte assicura che tutto sarà organizzato “in modo di consentire maggiori spostamenti, conservando, però, tutte le garanzie di prevenzione e di contenimento del contagio”.
Agli alleati Ue e Nato preoccupati dagli aiuti in arrivo da Russia e Cina il Premier fa sapere: “Le nostre posizioni in politica estera non mutano, non possono certo dipendere dalla pandemia”. E sull’ipotesi di appoggio esterno al Governo da parte di Berlusconi, commenta: “Apprezzo il sostegno, ma è bene che i ruoli restino distinti”.