(Teleborsa) – L’assemblea ordinaria e straordinaria degli azionisti del a cui ha partecipato il 49,50% del capitale sociale, ha, in sede ordinaria, approvato, con il voto favorevole del 99,61% del capitale presente, il bilancio d’esercizio del Credito Valtellinese al 31 dicembre 2019.
La Banca ha chiuso il 2019 con un utile netto consolidato pari a 56,2 milioni di euro, in crescita del 77% rispetto a 31,7 milioni di euro dell’esercizio 2018, e un significativo rafforzamento della solidità patrimoniale con un CET1 pari al 20,1% phase-in (18,3% al 31 dicembre 2018) e 15,5% fully loaded (13,5% al 31 dicembre 2018).
L’Assemblea degli Azionisti ha altresì approvato con il voto favorevole del 99,71% del capitale presente la proposta del Consiglio di Amministrazione di destinazione dell’utile dell’esercizio 2019 della capogruppo Credito Valtellinese, pari a Euro 59.233.470,42, per un importo di Euro 55.028.751,26 a copertura delle perdite pregresse riportate a nuovo, nonché per l’importo di Euro 2.896.250,07 e Euro
1.308.469,09 rispettivamente a riserva legale e riserva indisponibile.
L’Assemblea, sulla base della raccomandazione predisposta dal Collegio Sindacale, ha deliberato con il voto favorevole del 99,50% del capitale presente di conferire l’incarico di revisione legale dei conti per gli esercizi 2021-2029 alla società EY, determinando anche il relativo corrispettivo.
In sede Straordinaria, l’Assemblea degli Azionisti del Creval ha approvato con il voto favorevole del 99,71% del capitale presente l’operazione di raggruppamento delle azioni ordinarie prive del valore nominale in circolazione secondo il rapporto di 1 azione ogni
n. 100 azioni ordinarie della banca esistenti.
Tale Raggruppamento – si legge in una nota – consentirà di portare benefici in termini di volatilità e liquidità dell’azione e di migliorare la percezione del titolo Creval da parte del mercato, riposizionandolo in termini di prezzo tra gli istituti bancari comparabili.
L’Assemblea Straordinaria ha, infine, approvato con il voto favorevole del 99,71% del capitale presente la copertura delle poste negative del patrimonio netto, risultanti dopo la destinazione dell’utile di esercizio, mediante utilizzo delle riserve disponibili e per la parte residua mediante riduzione su base volontaria del capitale sociale, creando così le condizioni per il ritorno alla distribuzione del dividendo.