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Lo spettro S&P: rating Italia potrebbe finire a livello “spazzatura”

(Teleborsa) – Cresce l’attesa per il verdetto di S&P, che stasera annuncerà le sue decisioni sul rating dell’Italia, che rischia di finire al livello spazzatura (Junk). La sua decisione sarebbe la prima di una serie di bocciature che potrebbero arrivare dalle tre sorelle: Moody’s si esprimerà a maggio e Fitch a luglio.

Perché spazzatura? Il rating italiano è attualmente BBB, appena due gradini sopra il livello speculativo (da BB in giù), definito in gergo Junk (spazzatura) perché non verrebbe preso in considerazione dagli investitori internazionali a causa dell’elevato rischio insito nell’investimento stesso.

I MOTIVI DEL GIUDIZIO

le ragioni di questa decisione sono da rinvenire nei numeri del nuovo DEF, che il Governo sta mettendo a punto: PIL in caduta dell’8%, uno scostamento di bilancio pubblico di 55 miliardi, che farà schizzare il Deficit al 10,4% dall’1,6% ed il Debito pubblico al 155,7% dal 134,8%.

Tutto questo per l’effetto pandemia e per le ingenti spese che l’Italia si prepara ad affrontare, con l’incertezza se il Governo farà o meno ricorso al MES “light”, posto che sul Recovery Fund si deve ancora lavorare (almeno sino ai primi di maggio).

LE CONSEGUENZE SU BANCHE ED IMPRESE

La possibilità che l’Italia venga declassata non lascerà indenne la nostra economia, non solo il Tesoro che farà fatica a collocare quantità di titoli di Stato sempre più ingenti, ma anche banche ed imprese.

Un rating Junk infatti si rifletterà sul rendimentI dei titoli di Stato collocati, facendo lievitare lo Spread. A questo punto, le banche, che hanno in “pancia” grandi quantitativi di titoli statali, dovranno ben presto contabilizzare ingenti svalutazioni., con conseguente irrigidimento delle condizioni di credito alle imprese ed alle famiglie (credit crunch). Verrebbero così vanificati tutti gli sforzi del Governo per far ripartire l’economia. Un circolo vizioso.

PRONTO IL PARACADUTE DELLA BCE

La questione del rating dell’Italia, che non è certo la Grecia, ha già messo in allarme la BCE, che si è riunita d’urgenza per mettere a punto quello che viene definito un paracadute per l’Italia e l’Eurozona.

Francoforte sta pensando infatti di ammettere nei programmi di acquisto titoli, tipo il PEPP, anche bond al di sotto del grado investment grade. Una idea che le è stata suggerita dalla Fed, che recentemente ha fatto lo stesso, considerando il peggioramento indotto dall’epidemia di Covid-19 di molti emittenti (sovrani e corporate).

Una decisione che garantirà stabilità alla Zona Euro e la possibilità per il Tesoro italiano di piazzare titoli di stato a rendimenti non altissimi, grazie agli acquisti effettuati dalla BCE.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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