(Teleborsa) – I decreti Cura Italia e Liquidità hanno richiesto alle banche uno “sforzo enorme” visto che solo i prestiti da 25mila euro riguardano 3 milioni di soggetti. Lo ha detto il Direttore generale dell’Associazione Bancaria Italiana, Giovanni Sabatini, nel corso di un’audizione alla Commissione d’inchiesta parlamentare sul sistema bancario e finanziario.
“Le misure adottate dai due provvedimenti riguardano una platea enorme di potenziali beneficiari” ha sottolineato “solo le imprese e i professionisti che possono avere il finanziamento fino a 25mila euro sono 3 milioni, quindi viene chiesto uno sforzo enorme di risposta ed in tempi contenuti al comparto bancario”.
Sabatini ha anche chiarito che non serve la presentazione del bilancio o della dichiarazione dei redditi per richiedere i prestiti fino a 25mila euro. “Sicuramente per i finanziamenti fino a 25mila euro non è prevista nessuna attività istruttoria” ha ricordato “è vero che ci sono stati segnalati casi in cui vengono richiesti il bilancio o la dichiarazione dei redditi ed abbiamo agito mediante la task force per ottenere una risposta che chiarisca che la procedura è basata sull’autocertificazione e che quindi non sono necessari bilanci o dichiarazioni dei redditi ai fini del calcolo della soglia del 25% fatturato”.
Particolarmente interessante il passaggio sulle risorse per garantire i prestiti da 25mila euro che, dice Sabatini, “potrebbero non essere sufficienti ma nel momento in cui sarà deliberato un ampliamento, queste risorse andranno a rafforzare la misura ed in questa prospettiva le banche stanno operando”.
Per accelerare l’erogazione di prestiti superiori alla soglia dei 25mila euro alle imprese – prosegue – servono delle modifiche normative ed in particolare “una tutela sotto il profilo penale” nel caso le imprese beneficiarie dei finanziamenti finissero poi in procedura fallimentare.
Il Presidente dell’ABI ha anche chiarito che le banche saranno in grado di gestire i crediti deteriorati anche con l’impatto sull’economia dell’emergenza covid-19. “Le previsioni sull’impatto economico dell’emergenza sono molto etrogenee” ha detto “ed in questo contesto è difficile fare stime sul trend dei crediti deteriorati, anche se l’ammorbidimento delle regole europee sulla gestione di queste esposizioni e le garanzie fornite dal Governo fanno ritenere che l’impatto possa essere gestito”.
Quanto a uno sguardo d’insieme: “Il settore bancario italiano si trova ad affrontare l’impatto sull’economia della pandemia partendo da basi migliorate rispetto agli anni precedenti. Ciononostante, sono concreti i rischi derivanti dall’emergenza in corso”, osserva Sabatini sottolineando che “L’entità e la ferocia dello shock sono, infatti, paragonabili a quelli di una guerra, e all’emergenza sanitaria e sociale ha fatto seguito, a breve distanza, quella economica”.