Mercati con il fiato sospeso in vista di una settimana ricca di appuntamenti. L’evento principale della settimana è il Consiglio dei Capi di Stato e di Governo dell’Ue di giovedì 23, seguito venerdì dal tradizionale e periodico annuncio merito di credito dell’Italia da parte dell’agenzia di rating S&P’s, al momento ‘Bbb’, due tacche sopra il livello spazzatura.
La decisione di S&P segue quella di Fitch dello scorso 7 febbraio, che ha confermato la ‘tripla B’ con prospettiva negativa, mentre l’8 maggio toccherà a Dbrs e a Mooody’s.
La prima parte da una valutazione più alta (Bbb high) con prospettiva stabile, la seconda invece (Baa3) è più severa delle prime due e solo un gradino sopra il livello ‘spazzatura’.
S&P: l’ultima bocciatura risale al 2018
Torniamo a Standard & Poor’s. Nell’ottobre del 2018, l’agenzia di rating aveva modificato in negativo la prospettiva per il Paese. Il giudizio attuale è di due tacche sopra il livello ‘spazzatura’, ma la decisione di un anno e mezzo fa di tagliare da ‘stabile’ a ‘negativa’ la prospettiva potrebbe non escludere l’affondo sull’affidabilità del Paese.
Molto dipenderà probabilmente dall’esito del Consiglio europeo della prossima settimana e dai numeri del nuovo scostamento di bilancio che il governo si appresta a presentare al Parlamento.
Secondo gli analisti di Unicredit è tuttavia difficile che la bocciatura possa avvenire la prossima settimana.
“Quando S&P tagliò la prospettiva in ottobre – spiegano gli analisti di Unicredit – il Governo italiano aveva adottato misure che avevano sostanzialmente aumentato l’incertezza politica”.
Da allora l’agenzia di rating ha due anni di tempo per procedere con l’eventuale taglio, ma “la nostra idea – spiegano gli analisti – è che non ci sarà nessun taglio la prossima settimana”.