(Teleborsa) – Decisamente un mercato Orso quello che caratterizza il petrolio, che continua a scivolare ed è caduto ai minimi da 21 anni a 11 dollari al barile. Un calo – il più marcato registrato dal 1982 – sembra non aver fine e risponde agli allarmi che parlano di un collasso della logistica negli stoccaggi. Tant’è che è fuga dal contratto in scadenza domani proprio per la difficoltà di stoccare la materia prima.
In attesa che scadano i future di maggio, i cui scambi erano già marginali per effetto della procedura di rollover mensile, il contratto in scadenza segna un valore di 11 dollari con un ribasso del 40% rispetto allo scorso venerdì. Il Future più trattato di giugno si attesta invece a 23 dollari -8,11%.
Stesso movimento per il , la qualità di greggio del mare del Nord, che scambia a Londra a 26,96 dollari al barile, in calo del 4,45% rispetto a venerdì.
Il tracollo delle quotazioni petrolifere è in atto ormai da diverso tempo e risponde alle azioni limitate e tardive dei Paesi produttori, in particolare l’Opec plus, che ha deciso un taglio produttivo di poco meno di 10 milioni di barili, ancora non effettivo (partirà il 1° maggio) a fronte di un crollo della domanda stimato in 25-30 milioni di barili.
(Foto: Norwegian Petroleum Museum CC BY 3.0)