(Teleborsa) – Riflettori puntati sul prossimo Consiglio europeo in programma il 23 aprile chiamato a formalizzare l’indirizzo politico sui nuovi strumenti finanziari anti-covid a livello comunitario dopo la riunione dell’Eurogruppo dello scorso 10 aprile che ha gettato le basi di un primo accordo informale fra i Ministri delle Finanze dei Paesi dell’areo euro.
In casa nostra è partito, con toni piuttosto accesi, il dibattito con le opposizioni ma anche interno alla maggioranza sul ricorso al fondo salva Stati (MES), con il Movimento 5 stelle, contrario, che “rimprovera” al Pd (secondo il quale “senza condizioni” è uno strumento che potrebbe rivelarsi utile) di “mettere in discussione la linea del Governo e del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte”.
In prima fila, tra i contrari, il Viceministro allo Sviluppo economico Stefano Buffagni secondo il quale l’accesso al Mes pone “limiti grossissimi” in capo alle nuove generazioni. “Si tratta di ulteriore debito che verrebbe dato in cambio di alcuni limiti che sono previsti dai Trattati. Allora o si cambiano i Trattati, oppure sono solo parole. Noi abbiamo bisogno di uno strumento che permetta all’Italia e a tutta l’Europa di ripartire”. Dunque non si capisce “perché dobbiamo farci da soli il cappio, con una corda che vogliono darci in un momento di difficoltà per strozzarci tra un po’ di tempo”. Sullo stessa linea Vito Crimi per il quale quello strumento rimane niente altro che “una fregatura”.
Nel frattempo, il Premier, in vista dell’accordo finale che dovrebbe arrivare dal Consiglio europeo in programma il 23 aprile, prosegue la rattativa e chiarisce che “il Governo non rischia la crisi”, vestendo come spesso accade i panni del paciere richiamando M5S e Pd. “Inutile dividerci, sottolinea il Presidente del Consiglio garantendo che la discussione sul Mes dovrà avvenire “in modo pubblico e trasparente, dinanzi al Parlamento, al quale spetterà l’ultima parola”.
La strategia di gettare acqua sul fuoco sembra, per ora, funzionare e poco dopo arriva la replica del Ministro per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, capo delegazione Pd al Governo che giudica le parole del Premier “ragionevoli e condivisibili” nel ribadire che oltre ogni posizione pregiudiziale occorre sostenere la posizione italiana su mezzi e risorse della UE per affrontare l’emergenza. “Tra questi, prosegue, verificheremo se ci sarà la conferma di uno strumento, MES o come verrà chiamato, senza condizionalità per affrontare la spesa sanitaria”.