(Teleborsa) – Sono 105.418 gli attualmente positivi nel nostro Paese, con un incremento di 1.127 rispetto a ieri, quando l’aumento era stato di 675. Nelle ultime 24 ore, si registrano 578 decessi, in totale 21.645 mentre sono 38.092 i guariti (+962). Sale, dunque, a 165.155 il numero totale dei casi totali da coronavirus – comprese vittime e guariti – in Italia: questo il bollettino aggiornato nel corso del consueto punto stampa alla presenza del Capo della Protezione Civile Angelo Borrelli nel sottolineare che continua a scendere il numero di pazienti ricoverati in terapia intensiva.
Si continua, intanto, a parlare della cosiddetta Fase due, quella della “convivenza” con il virus: tante ancora le incognite. “La valutazione del rischio è la procedura essenziale per capire cosa può riaprire e in base a quali requisiti”, così Ranieri Guerra dell’Oms ha risposto a una domanda sulla riapertura del Paese in conferenza stampa alla Protezione civile. “Come si può mitigare il rischio fino a ridurlo a zero. Tenendo conto delle filiere e dei trasporti per i lavoratori. La Lombardia è il pilota di quanto accadrà nelle altre regioni, dovrà essere estremamente cauta e valutare sia rischio che protocolli per renderlo pari a zero: stato di salute dei lavoratori, classe di età a rischio, quale stato immunitario e suscettibilità al contagio e rischio esterno al posto di lavoro”, ha aggiunto.
L’Onu avverte in un proprio rapporto che circa 41 milioni di persone in Sudan ed Egitto non hanno accesso a servizi di base per il lavaggio delle mani, con un notevole aumento del rischio di contrarre il coronavirus. Nel rapporto si dice che le persone interessate da queste difficoltà sono 10 milioni in Egitto e 31 milioni in Sudan. Secondo le linee guida diramate dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), lavare le mani con acqua e sapone è una misura fondamentale per prevenire la malattia covid-19.
Al via test sierologici – Nel frattempo, parte la procedura per i test sierologici che dovrebbero consentire di individuare i potenziali `immunizzati´ dal coronavirus. Il Commissario Domenico Arcuri avrebbe ricevuto dal Governo l’incarico di avviare la procedura pubblica per la ricerca e l’acquisto dei test, che dovranno rispondere ad una serie di caratteristiche individuate dal ministero della Salute. Il test, a quanto risulta, sarà somministrato ad un campione di 150mila persone individuate su scala nazionale e suddivise per profilo lavorativo, genere e 6 fasce di età.