(Teleborsa) – I Ministri delle Finanze dell’Eurozona ce l’hanno fatta: dopo lunghe trattative l’Eurogruppo ha trovato l’accordo sugli strumenti per fronteggiare la lotta alla pandemia di Covid-19 e la crisi economica che ne consegue. Sono stati messi sul piatto 1.000 miliardi di euro per superare la crisi, evitare una recessione prolungata e favorire una rapida ripresa.
No agli Eurobond in senso stretto – una decisione che in ogni caso viene demandata al vertice dei leader europei che dovrà sbrogliare la matassa – sì al MES senza condizionalità, tranne una: usare i soldi solo per i costi diretti ed indiretti della sanità e della prevenzione. E poi ancora aiuti per le imprese, tramite la BEI, e per il lavoro, con il fondo SURE per la cassa integrazione.
“Un pacchetto di dimensioni senza precedenti per sostenere il sistema sanitario, la cassa integrazione, la liquidità alle imprese e il Fondo per un piano di rinascita”, ha spiegato il commissario all’Economia europeo Paolo Gentiloni, nell’annunciare che l’Eurogruppo ha trovato l’accordo. “L’Europa è solidarietà”, ha twittato al termine del vertice.
“Messi sul tavolo i bond europei, tolte dal tavolo le condizionalità del MES“, ha sottolineato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, aggiungendo “consegniamo al Consiglio europeo una proposta ambiziosa. Ci batteremo per realizzarla”.
ECCO COSA PREVEDE L’ACCORDO
Il piano europeo vale 1.000 miliardi suddivisi in quattro strumenti: un MES super leggero, che vale 240 miliardi, cui si accederà senza condizionalità, salvo quella di impiegare i fondi per i costi diretti ed indiretti della sanità e per la prevenzione; la BEI che ha stanziato 200 miliardi per fornire liquidità alle imprese; il Fondo SURE europeo per la cassa integrazione ed il sostegno all’occupazione, che vale 100 miliardi di euro; il Recovery Fund proposto dalla Francia che vale circa 500 miliardi, sarà temporaneo ed immediato, con l’obiettivo di sostenere da subito i costi della crisi sanitaria ed in seguito la ripresa delle economie europee dino alla fine dell’emergenza. Dopodiché gli Stati si impegneranno a riprendere la traiettoria definita dal patto di Stabilità, fatta salva la flessibilità concessa in casi specifici.
“Le discussioni sugli aspetti pratici e legali del fondo, la sua fonte di finanziamento, e strumenti innovativi di finanziamento, coerenti con i Trattati” saranno appannaggio dei leader europei, ha spiegato il Ministro francese Bruno Le Maire, anticipando che fra gli “strumenti innovativi” potrebbe esserci anche un “debito comune” ma questo “non vuol dire mutualizzazione del debito”.
LE REAZIONI
“Siamo e resteremo contrari agli Eurobond”, ha rimarcato il ministro delle Finanze olandese Wopke Hoekstra., spiegando che questo strumento “non aiuterà l’Europa e l’Olanda nel lungo termine”.
“Voi sapete che io non credo che si dovrebbe avere una garanzia comune dei debiti e perciò respingiamo gli eurobond“, aveva chiarito la Cancelliera tedesca Angela Merkel, subito prima che venisse formalizzato l’accordo, aggiungendo che la Germania è d’accordo su uno strumento di solidarietà.
“C’è stato un ampio sostegno per il Recovery Fund che vuole fornire fondi aggiuntivi attraverso il bilancio UE. Sulla grandezza e sul finanziamento cercheremo la guida dei leader”, ha spiegato il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno, aggiungendo che sugli Eurobond “bisogna avere pazienza”.
“Abbiamo avuto ragione ad avere fiducia nell’Europa. Le proposte formulate dell’Eurogruppo vanno nella giusta direzione“, ha dichiarato il presidente dell’Europarlamento David Sassoli.
“L’Europa è unita nella lotta contro il coronavirus. Sono incoraggiata nel vedere i ministri delle Finanze dell’Eurogruppo raggiungere un accordo innovativo“, ha commentato la Presidente della BCE, Christine Lagarde, su Twitter.