(Teleborsa) – Il commercio internazionale subirà un crollo tra il 13% e il 32% per il 2020 a fronte del Pil che si contrarrà fra il 2,5% e l’8,8%, a seconda della durata della pandemia Covid-19 e delle misure messe in atto dai governi, superando in ogni caso quello avvenuto durante la crisi finanziaria del 2008-2009.
È la stima del Wto che ha presentato a Ginevra le sue conclusioni in merito alle conseguenze economiche e commerciali dell’emergenza coronavirus.
Secondo gli economisti dell’Organizzazione mondiale del commercio, la forbice così ampia “riflette la natura di questa crisi che non ha precedenti e la persistente incertezza su quello che sarà il suo pieno impatto economico”, come si legge in una nota.
In ogni caso, “gli economisti del Wto ritengono che il calo supererà quello che era stato causato dalla crisi finanziaria globale del 2008-2009”.
Altrettanto incerte sono anche le previsioni sulla ripresa che dovrebbe verificarsi nel 2021 e che, spiega il Wto, dipenderà in ampia misura dalla durata dell’epidemia e dall’efficacia delle riposte messe in campo.
“La crisi del commercio mondiale causata da coronavirus non deve tradursi in un rovesciamento della globalizzazione: portare la produzione in casa, all’interno dei proprio confini, sarebbe la risposta sbagliata”, ha commentato il direttore generale della Wto, Roberto Azevedo.
Il diretto Wto ha poi ricordato che la pandemia potrebbe causare la più profonda recessione della “nostra esistenza”, sottolineando che le misure di stimolo possono avere un impatto positivo. “Le decisioni prese ora determineranno la forma futura della ripresa e le prospettive economiche globali”, conclude Azevedo.
(Foto: © WTO)