(Teleborsa) – Più che dimezzati i contagi da coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia, con un incremento di 1.648 rispetto a domenica, quando si erano avuti 3.815 contagiati.
È il dato che emerge dai numeri forniti in conferenza stampa dalla Protezione Civile: in totale sono 75.528 i malati di coronavirus in Italia, di cui 3.981 ricoverati in terapia intensiva (+75 rispetto al giorno precedente).
Con questi numeri, l’Italia supera la soglia dei 100mila casi totali: a 40 giorni dalla scoperta del ‘paziente uno’ – il 38enne di Codogno – il numero di coloro che hanno contratto il virus, comprese le vittime e i guariti, è infatti di 101.739.
In aumento le vittime nelle ultime 24 ore, saliti a 812: domenica si erano registrati 756 decessi. Il dato porta a 11.591 il numero complessivo dei morti.
Balzo dei guariti, saliti a 14.620, + 1.590 rispetto a domenica: si tratta del numero più alto da inizio pandemia, quasi mille in più rispetto al giorno precedente quando si erano conteggiate 646 guarigioni.
Un dato positivo è quello relativo alla Lombardia che, con Friuli e Umbria, registra un calo dei contagi: il numero complessivo dei pazienti lombardi ricoverati in ospedale, di quelli in terapia intensiva e di quelli in isolamento domiciliare è di 25.006, contro i 25.392 di domenica, dunque 386 malati in meno. Anche le terapie intensive fanno segnare un dato positivo: sono solo 2 i due nuovi ingressi.
“In Lombardia stiamo notando una flessione nel numero dei casi ma soprattutto della pressione sui pronto soccorso e sull’azione delle ambulanze. Negli ultimi 4 giorni è cambiato molto. È il segno che il grande sforzo che stiamo facendo, al di là di qualche idiota, sta funzionando”, ha dichiarato l’assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera, a Mattino Cinque. Rimane alto il numero dei decessi in Regione, con 458 vittime in più che porta il totale a 6.818.
“Registriamo 1590 guariti, il dato più alto dall’inizio dell’emergenza coronavirus” in un singolo giorno, ha detto il commissario Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione civile.
Borrelli ha rimarcato l’importanza del rispetto delle restrizioni. “Dobbiamo seguire l’indicazione di rimanere a casa e uscire solo per lo stretto indispensabile, perché solo rispettando queste misure riusciremo a sconfiggere il virus prima possibile“, ha dichiarato rilevando che domenica si sono avute oltre 6mila denunce per chi ha violato i divieti, tra cui anche positivi Covid-19.
Stesso concetto è stato ribadito dal presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli in conferenza stampa per cui “non si può minimamente” tornare indietro sulle misure restrittive perché “stiamo andando nella direzione giusta. Non sarà un processo di ritorno alla normalità dal niente al tutto, sarà graduale“.
“Certamente ci sarà un prolungamento” delle misure ma la decisione “è una scelta che spetta al decisore politico”, al presidente del Consiglio e al Consiglio dei Ministri, ha aggiunto Locatelli. “Stiamo vedendo dei risultati – ha proseguito – e questi risultati non li avremmo ottenuti senza le misure di contenimento. E questa è una ragione per continuare a fare questi sacrifici”.
Locatelli ha poi evidenziato che “in Lombardia, in particolare, a Lodi e Bergamo, le zone più colpite, rispetto al 14-15 marzo siamo alla metà di interventi sul territorio“.
Il presidente del CSS i ha poi ricordato che “prioritaria è la tutela della salute, ma bisogna contemperare gli aspetti di economia per evitare i problemi di una situazione economica difficile“.
Da qui l’importanza dei test sierologici sugli anticorpi che serviranno “per determinare la diffusione del coronavirus e avere informazioni rilevantissime sull’immunità di gregge, usando le informazioni per elaborare strategie fondate su dati solide per far ripartire il paese, specie per le attività produttive”.