(Teleborsa) – “A chi mi domanda informazioni su farmaci o vaccini, rispondo sempre che il farmaco serve per la terapia; il vaccino per la prevenzione su larga scala. La strada della terapia è forse più facile perché per pensare a un vaccino ci vorranno 18 mesi circa. Sulla terapia le ipotesi si fondano sulla conoscenza del virus, ipotesi terapeutiche si sperimentano. Per questo sono più fiduciosa sulla possibilità di trovare prima una terapia corretta”, lo ha detto Maria Rita Gismondi, Direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, durante il webinar organizzato da Ruling Companies per fare il punto della situazione sull’emergenza coronavirus, primo di una serie di appuntamenti in programma nei prossimi giorni nel corso dei quali si alterneranno vari esperti per fornire informazioni e aggiornamenti in un momento delicato come questo, non solo in Lombardia, la zona in assoluto più colpita – ma anche in tutta Italia.
Con l’arrivo dell’estate cosa succederà? “Si tende a pensare che il virus non sopravviva al caldo. Questa osservazione è perché di solito, come in tutte le epidemie con risvolti respiratori, con l’arrivo delle calde temperature le possibilità di contagio si abbassano perché la gente sta all’aperto ed evita assembramenti in luoghi dove l’aria ha poco ricircolo. Per questo le possibilità di contagio diminuiscono”.
EMERGENZA INFODEMIA – Gismondi richiama anche alla necessità di affidarsi a fonti accreditate per evitare che alla paura si aggiungano notizie false e allarmistiche che finiscono col peggiorare un quadro già di grande incertezza. “Per le condizioni attuali la gente è invasa da migliaia di notizie contrastanti. Meglio avere poche fonti ma certe. Se vogliamo avere info accreditate: Ministero salute e Organizzazione mondiale della sanità”.