(Teleborsa) – Da un lato la necessità di assicurare la continuità operativa aziendale. Dall’altro la responsabilità di tutelare la salute di tutti. Un doppio binario di particolare complessità che UBI Banca ha imboccato con tempestività e rigore, in scia all’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del covid-19 nel nostro Paese.
Come inevitabile, la serie di misure restrittive decise dal Governo a tutela della salute pubblica, hanno avuto un impatto rilevante sulle modalità di gestione della banca che però proprio nel momento di massima emergenza, è organizzata per aiutare i clienti affinchè il servizio venga assicurato con tutti i mezzi tecnologici da remoto e con tutta l’assistenza necessaria.
“Affrontiamo un contesto senza precedenti che richiede dedizione e capacità di individuare le migliori soluzioni per coniugare la responsabilità di fornire un servizio essenziale, con il massimo rigore nella difesa della salute di tutti”, sottolinea Victor Massiah, Consigliere Delegato di UBI Banca.
Le filiali di maggiori dimensioni (383) – si legge nella nota – resteranno aperte al pubblico solo al mattino per la fornitura dei servizi minimi essenziali in particolare alle fasce più deboli. Il presidio dei dipendenti è però ridotto e sono stati predisposti due team di lavoro che si alternano, per ridurre significativamente spostamenti e presenza negli uffici. Le filiali di medie e piccole dimensioni (912) sono aperte al pubblico fino alle 12.50 e non è prevista la presenza del Personale nel pomeriggio. La chiusura di minisportelli e sportelli “leggeri” (238) consente di accrescere il numero dei team operativi per consentire una maggiore alternanza degli addetti alle filiali di maggiori dimensioni.
Un capitolo centrale è infatti la limitazione a spostamenti e circolazione: proprio in quest’ottica, le misure e la flessibilità adottate, anche con la concessione di congedi straordinari e permessi, consentono a oltre il 50% del personale di non recarsi sul posto di lavoro e/o di lavorare a distanza.
Impressa poi una vera accelerazione allo Smart Working, tema già caro a UBI Banca che consente di lavorare da remoto già dal 2017. Al 20 febbraio 2020, poco prima l’inizio dell’emergenza, le postazioni di smart working attive quotidianamente erano circa 800, ora circa 10.000. A partire dal 24 febbraio, in seguito alle prime misure restrittive adottate dal Governo, la banca ha invitato tutti i dipendenti a usufruire della possibilità di lavorare dal proprio domicilio. Un invito che ha riguardato da subito e in maniera estesa le risorse occupate nelle strutture centrali e successivamente anche la rete commerciale.
UN IMPEGNO A 360 GRADI – All’interno delle filiali vengono infatti adottate una serie di misure stringenti come l’ammissione di clienti solo per operazioni realmente necessarie e indifferibili e comunque con un numero di clienti ammessi non superiore a quello dei dipendenti presenti in filiale. Insieme al mantenimento della distanza interpersonale portata a due metri, adottati tutti i presidi di protezione individuali possibili, in considerazione della limitata disponibilità degli approvvigionamenti, a tutela di personale e clienti, provvedendo ora anche all’installazione di termo scanner per la rilevazione della temperatura e alla dotazione di schermi mobili in materiale leggero per garantire distanze e misure di sicurezza.
FARE BANCA PER BENE – “In un momento di particolare difficoltà per i propri territori storici, la banca deve esprimere massimo sforzo e totale dedizione a servizio delle comunità colpite di cui UBI è componente essenziale. Stiamo dimostrando di saper contribuire a superare questa grave emergenza del Paese, mettendo in campo tutte le soluzioni e l’impegno che confermano la capacità di UBI di “fare banca per bene”, ha aggiunto Victor Massiah.
Tante, infine, le iniziative messe in campo . La limitata presenza pomeridiana del personale ha infatti permesso l’avvio di una serie di attività di customer caring: UBI ha promosso in queste settimane l’Iniziativa Vicinanza per cui sono contattati progressivamente, senza finalità commerciali, tutti i clienti per comprenderne le esigenze e curare la relazione in questa fase critica. Molto intensa l’attività di gestione delle richieste di moratoria a causa delle numerose domande già pervenute, anche grazie alla possibilità concessa di inviare a distanza (PEC, UBIBox) sia le moratorie stesse, sia la maggioranza dei contratti di finanziamento (non ipotecari).