(Teleborsa) – La volontà del Governo italiano di acquisire il controllo di Alitalia potrebbe rientrare nel più ampio piano di interventi a sostegno delle compagnie aeree che la Commissione Europea è pronta a discutere, di fronte al rischio di default dei vettori aerei, costretti a lasciare operativa una minima percentuale di voli.
Dopo il varo del Decreto “Cura Italia”, che da il via libera alla creazione della newco Alitalia sotto controllo pubblico e dispone 600 milioni di euro a sostegno del comparto del trasporto aereo, la Commissione Europea ha infatti fatto sapere di essere disponibile a lavorare con l’Italia, ma sempre nel rispetto delle regole comunitarie.
La Ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, e la viceministra all’Economia, Laura Castelli, sottolineano il ruolo strategico di Alitalia e l’interesse nazionale, alla luce dell’emergenza coronavirus, a rimettere in piedi la compagnia di bandiera. Su questo fronte i sindacati si dicono d’accordo, ma con distinguo.
Nessuna intesa sulla richiesta avanzata da Alitalia per un Cigs estesa a 4 mila dipendenti. Fabrizio Cuscito, Segretario nazionale della Filt Cgil, è infatti indisponibile a un accordo sindacale sugli ammortizzatori sociali nei termini avanzati. Sulla stessa linea Uiltrasporti, che chiede lo sblocco delle Cigs Alitalia di settembre e dicembre 2019, ancora non erogate per un intoppo burocratico insorto all’interno del Ministero del Lavoro. Per il Segretario generale della Filt-Cisl, Salvatore Pellecchia, positivo uscire dal commissariamento di Alitalia, ma insufficiente se non accompagnato dal rilancio della compagnia”.
Favorevole alla nazionalizzazione di Alitalia l’Associazione nazionale piloti, preoccupata che alla richiesta di cassa integrazione per circa 4.000 dipendenti venga aggiunta un’ulteriore procedura di cassa su Alitalia City Liner. Ipotesi da gestire solo con il rifinanziamento del fondo di sostegno a reddito.