(Teleborsa) – Sale il numero di malati di coronavirus in Italia che toccano quota 10.590, 2.076 in più in 24 ore, mentre il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 12.462.
Sono i dati forniti nella quotidiana conferenza stampa alla Protezione Civile dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli. Le vittime sono complessivamente 827, 196 in più rispetto a ieri. In aumento anche il numero dei guariti, 1.045 , 41 in più di ieri: sale anche il numero dei malati in terapia intensiva a 1.028, 151 in più in 24 ore.
Dei 10.590 malati complessivi, 5.838 sono poi ricoverati con sintomi e 3.724 sono quelli in isolamento domiciliare. “Avevamo detto che i dati della Lombardia erano parziali e oggi abbiamo numeri che fanno sì che i dati possano apparire come un numero elevato, ma in realtà la crescita odierna è nel trend dei giorni scorsi”, ha spiegato Borrelli sottolineando che sono circa 600 i malati lombardi di cui ieri non erano disponibili i dati.
Sì all’uso delle mascherine chirurgiche in luogo di lavoro. Borrelli ha ricordato che il Comitato scientifico raccomanda di rispettare “rigorosamente” la distanza di un metro come principale criterio di contenimento del virus. “In assenza della possibilità di mantenere la distanza è raccomandato l’uso delle mascherine“, ha aggiunto.
Nessuna decisione invece sulle richieste di chiusura totale. “Al momento non ci sono decisioni. Non sono cambiate le valutazioni precedenti del comitato scientifico. Il consiglio è sempre lo stesso, uscire per lo stretto necessario e indispensabile“, ha confermato Borrelli che ha specificato che anche chi esce a piedi “deve portare l’autocertificazione”.
“La Cina ci ha insegnato molto sul contenimento dell’infezione, quanto fatto a Wuhan e nell’Hubei è un successo, in Europa vengono applicate le misure in maniera diversa. La Cina dimostra che misure stringenti possono rallentare o addirittura controllare focolai anche grandi”, ha aggiunto il direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Iss Giovanni Rezza.
La dichiarazione di pandemia da parte dell’Oms non cambia quanto sta facendo l’Italia, ha spiegato Rezza. “È un invito agli stati membri ad intervenire in maniera molto ma molto più restrittiva” di quanto fatto finora.
Buone notizie intanto arrivano dal “Paziente 1”, il 38 enne di Codogno primo a risultare positivo al coronavirus in Italia. Dopo aver iniziato a respirare in modo autonomo, oggi il manager dell’Unilever ha cominciato anche a parlare. Una delle prime cose che ha chiesto è se si trovasse all’ospedale di Lodi.