(Teleborsa) – Tim chiude il 2019 con un utile netto pari a 1,3 miliardi e torna al dividendo. La generazione di cassa è pari a 1,7 miliardi di euro (+198% rispetto ai 578 milioni nel 2018). L’indebitamento finanziario netto si è ridotto di 1,4 miliardi da inizio anno e di 473 milioni di euro nel quarto trimestre a 23,8 miliardi. Il consiglio di amministrazione – spiega il gruppo – “ha pertanto deliberato, per la prima volta dall’esercizio 2013, una proposta di pagamento del dividendo pari ad 1 centesimo per le azioni ordinarie e di 2,75 centesimi per le azioni risparmio“. Un obiettivo, quello del ritorno al dividendo, che era stato posto dall’Ad, Luigi Gubitosi. Sul precedente esercizio Tim aveva pagato solo il dividendo privilegiato alle azioni di risparmio (sempre 2,75 centesimi di euro), mediante distribuzione di riserve.
Nel 2019 i ricavi da servizi, al netto del contributo di Telecom Italia Sparkle sono stati pari a 15,6 miliardi di euro (-2,6%), mentre i ricavi totali hanno raggiunto i 18 miliardi di euro (-4,9% in linea con il consensus). L’ebitda confrontabile è stato di 7,5 miliardi (+1,2%).
Con riferimento allo sviluppo delle iniziative strategiche il Cda ha fatto il punto sull’alleanza con Inwit e Vodafone Italia “con benefici in termini di minore capitale investito e minori tempi di sviluppo delle reti 5G”. Per quanto riguarda la fibra Tim ha concesso un periodo di esclusiva al fondo Kkr,in qualità di partner finanziario per lo sviluppo della rete Italia a seguito della presentazione di un’offerta non vincolante per l’acquisto di circa il 40% della rete secondaria fibra/rame di Tim ed in vista dell’auspicata integrazione con Open Fiber.
Vi è, poi, la partnership per i servizi Cloud con Google che porterà allo sviluppo di un business da circa un miliardo di euro di ricavi e 400 milioni di Ebitda al 2024 e l’accordo in esclusiva con Disney.
Alla luce dei risultati ottenuti nel 2019 Tim ha aggiornato il suo piano al 2020-2022 con una “strategia in continuità con il precedente piano” e rivisto al rialzo alcuni obiettivi, in particolare incrementando i target di generazione di cassa (4,5-5 miliardi) e riduzione dell’indebitamento a 20 miliardi di euro.
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