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Coronavirus, Upb: ok a sforamento del decifit

(Teleborsa) – L’ufficio parlamentare di bilancio dà parere positivo alla richiesta di sforamento del deficit da parte del Governo per far fronte all’emergenza sanitaria. Nella memoria inviata dal presidente dell’Upb, Giuseppe Pisauro, alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato, si legge infatti che “l’epidemia da coronavirus in atto corrisponde, nelle caratteristiche di intensità e diffusione anche mondiale, nonché di impatto, a un evento eccezionale al di fuori del controllo dello Stato, che può giustificare la richiesta di allontanamento dal percorso di rientro, come pare anche suggerire la Commissione europea”.

A giustificare la richiesta del governo, ricorda Pisauro c’è il fatto che “le richieste di aggiustamento strutturale sono stabilite in funzione di una matrice che dipende dalle condizioni cicliche e dal livello del rapporto tra il debito e il PIL”, quindi in caso di decrescita del PIL reale tale matrice “non richiede nessuno sforzo di aggiustamento”. In ogni caso, nella memoria si ricorda anche come sia l’ordinamento europeo che quello nazionale prevedono clausole specifiche in caso di “eventi eccezionali che consentono di ridurre ulteriormente l’aggiustamento strutturale richiesto”.

Nella memoria ci sono anche alcune valutazioni sull’impatto dell’emergenza da Coronavirus sull’economia italiana. Se da un lato “dipenderanno strettamente dall’evoluzione dei contagi”, anche qualora l’epidemia venisse controllata entro il mese di aprile il PIL italiano nel 2020 mostrerà un segno meno in dimensione “al momento fortemente aleatorio”. Gli effetti negativi sull’economia italiana saranno osservabili già da marzo, sempre secondo l’Upb, ma nel caso “del tutto plausibile” che ad aprile non si torni ai livelli produttivi precedenti allo shock, “gli impatti nei dati di contabilità nazionale sarebbero più forti nel secondo trimestre rispetto al primo”. Probabile una ripresa dell’attività economica nel secondo semestre.

Quadro ancora più nero nel caso il Coronavirus inneschi una crisi economica globale. Se dovesse accadere, avverte Upb, “l’economia italiana sarebbe fortemente colpita, in virtù della marcata propensione all’esportazione”. Pisauro mette in evidenza inoltre che esiste il rischio che il Covid-19 possa scuotere i mercati azionari più di quanto non sia accaduto nei giorni scorsi. Il rischio è che “ulteriori peggioramenti nelle attese degli operatori di mercato potrebbero rapidamente allargare i premi al rischio, con un impatto non trascurabile sui tassi dei titoli del debito sovrano e sulle decisioni di spesa di famiglie e imprese del nostro paese”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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