(Teleborsa) – “L’economia stava rallentando già prima di questa situazione” e in, tale contesto, la chiusura di Piazza Affari sarebbe inutile e dannosa.
Ai microfoni di Radio 24, l’amministratore delegato di Borsa Italiana Raffaele Jerusalmi ha spiegato la sua posizione ribadendo il suo fermo “no” a uno stop della Borsa.
“Oggi i mercati reagiscono rapidamente e violentemente. Questo mese – ha affermato Jerusalmi – i principali mercati azionari del mondo hanno perso il 20% del valore, la correzione l’abbiamo dunque già vista. La crisi del petrolio ha acuito le incertezze, ma il tema del virus sarà tra qualche mese spero un ricordo”. Per l’Ad di Borsa Italiana quella a cui stiamo assistendo con l’emergenza Coronavirus è un’esperienza che, pur non essendo coinvolti in questa maniera, “abbiamo già passato con la Sars“. Entrambi fenomeni che Jerusalmi ha definito “transitori”.
Per quanto riguarda eventuali blocchi delle contrattazioni in Piazza Affari, l’Ad ha affermato che “non servono a nulla”. “I mercati – ha spiegato – sono globali” e “le scelte locali sono devastanti perché fanno perdere credibilità”. Bisogna poi considerare – ha aggiunto Jerusalmi – che le azioni italiane sono negoziate anche su diverse piattaforme estere, e dunque non verrebbero risparmiate dal giudizio dei mercati. Diversa sarebbe un’“azione coordinata a livello mondiale”, per la quale però Jerusalmi non vede i presupposti. Per il numero uno di Piazza Affari siamo di fronte a “fenomeni di mercato. Nessuno – ha concluso – chiede di chiudere quando le azioni salgono del 10%-20%”.
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