(Teleborsa) – Le vendite al dettaglio restano al palo a inizio 2020, confermando che i consumi ristagnano, in una fase dell’economia che resta critica. Lo ha confermato l’Istat nell’ultimo rapporto mensile, da cui emerge che le vendite al dettaglio sono rimaste pressoché invariate a gennaio, mentre registrano un incremento dell’1,4% tendenziale trainato dai i beni alimentari (+1,9%).
EFFETTI PERMANENTI DA EMERGENZA CORONAVIRUS
“Una domanda debole e instabile”, commenta Confcommercio, ricordando che “la rilevazione dà conto solo marginalmente delle turbolenze sulla domanda indotte dall’emergenza Covid-19“.
“La riduzione dei consumi reali sul territorio italiano – fenomeno che non si verificava dal secondo trimestre del 2014 – costituisce il punto di partenza su cui si innestano gli effetti perniciosi del contagio”, sottolinea l’associazione che rappresenta il mondo dei commercianti, avvertendo che “una prolungata emergenza, potrebbe avere conseguenze permanenti sui livelli di servizio commerciale in molte aree del Paese”.
URGONO MISURE PER RILANCIO
“I dati sono altalenanti e subiscono variazioni, anche significative, con grande facilità: si tratta di un andamento che dimostra che la strada per una ripresa stabile, purtroppo, è ancora lunga”, afferma Emilio Viafora, Presidente Federconsumatori.
L’associazione che tutela i consumatori ricorda poi che l’intero sistema economico e produttivo inizia a fare i conti con la diffusione del Coronavirus e sollecita “uno sforzo congiunto per superare questa fase, limitando le ripercussioni sul piano produttivo e occupazionale”. “Oltre al rispetto delle misure di contenimento del rischio sanitario – si sottolinea – è fondamentale mettere in atto forme di sostegno al sistema economico, attraverso un rilancio degli investimenti per ricerca, sviluppo e innovazione”.
(Foto: Dimitris Vetsikas / Pixabay)