(Teleborsa) – ha chiuso il 2019 con un utile netto reported di 26,2 milioni, in calo dell’81% rispetto al 2018, e da un risultato netto comparabile in calo del 49% a 67,3 milioni. Proposto un dividendo pari a 0,04 euro per azione, corrispondente a circa il 56% del Risultato Netto comparable, in linea con la policy aziendale, e pari ad un “dividend yield” di circa il 3,8% rispetto agli attuali corsi del titolo.
La performance della compagnia di raffinazione è stata influenzata da uno scenario macroeconomico meno favorevole ed una
volatilità senza precedenti dei mercati petroliferi – sottolinea una nota – dovuta anche a fenomeni speculativi. L’Ebitda reported si attesta a 252,8 milioni (-40%) e quello comparabile a 313,8 milioni (-19%).
“Nel 2019 il contesto economico nazionale ed internazionale è risultato in progressivo rallentamento, a causa tra l’altro delle tensioni commerciali a livello globale, che hanno destabilizzato ogni settore potenzialmente esposto, tra cui quello del greggio e della raffinazione”, ha spiegato il Presidente Massimo Moratti.
La posizione finanziaria netta ante effetto dell’IFRS 16 si conferma positiva e pari a 79 milioni di Euro al 31 dicembre 2019. Realizzati circa 345 milioni di Euro di investimenti volti al mantenimento dell’eccellenza operativa degli impianti e all’aumento del 30% della capacità del parco eolico.
IL NUOVO PIANO
Saras ha approvato anche il nuovo Piano strategico 2020-2023, che assume uno scenario predittivo positivo per l’industria petrolifera. In questo contesto sono state individuate quali priorità strategiche il completamento del ciclo di investimenti per un valore di 712 milioni di euro nel quadriennio, l’ottimizzazione della produzione, la gestione integrata della supply chain e l’efficientamento dei costi.
La generazione di cassa dalla gestione operativa complessiva durante l’orizzonte di piano è attesa pari a circa 1,5 miliardi. l Piano risulta pertanto sostenibile da un punto di vista finanziario, in quanto i flussi di cassa previsti saranno in grado di far fronte agli investimenti industriali e quelli per lo sviluppo della pipeline di nuova capacità rinnovabile, al pagamento degli oneri finanziari e delle imposte, garantendo anche la remunerazione degli azionisti. Eventuali risorse in eccesso saranno allocate alla realizzazione dei nuovi progetti di sviluppo nelle rinnovabili. Confermata la politica aziendale che prevede il pagamento di dividendi compresi tra il 40% ed il 60% dell’utile netto comparable.
Approvata la strategia di sostenibilità e un set di indicatori per misurare i progressi in ambito ambientale, sociale e di governance.
La transizione energetica verrà attuata attraverso lo sviluppo di una pipeline di nuova capacità rinnovabile sino a 400 MW al fine di creare valore sostenibile e ridurre il carbon footprint.
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