(Teleborsa) – L’impatto del coronavirus sull’economia italiana potrebbe peggiorare anche il recupero di fiducia da parte delle imprese segnalato a febbraio portando a una perdita di spesa pari a 2,2 mld entro giugno.
È quanto sostiene l’Ufficio economico di Confesercenti in merito alle rilevazioni sul clima di fiducia di imprese e famiglie diffusi da Istat.
Secondo l’associazione, il coronavirus spingerà le famiglie a comportamento più prudente, rinviando le decisioni di spesa: l’effetto potrebbe tradursi in un abbassamento di 0,2 punti della propensione al consumo, con la perdita di 2,2 miliardi di spesa entro giugno.
Lo stesso Istituto di statistica specifica che l’indice di fiducia è pre-coronavirus, in quanto i dati sono raccolti entro i primi 15-18 giorni del mese. Ciononostante, per quanto riguarda i consumatori si registra già una flessione dell’indice, seppur limitata.
L’impatto economico dovuto alle misure adottate per la prevenzione del contagio costringe a rivedere, in negativo, le stime sull’effetto complessivo dell’epidemia sui settori produttivi: secondo Confesercenti, le maggiori conseguenze negative arriveranno proprio da un crollo della fiducia, un dato che interesserà tutto il territorio nazionale e si protrarrà almeno per tutto il secondo trimestre.
In particolare, la situazione si sta dimostrando già particolarmente grave nel comparto turistico, col rischio di perdita di almeno 18mila esercizi, tra alberghi e pubblici esercizi, e 90 mila posti di lavoro in meno.
“Abbiamo delineato al Governo che le ricadute economiche sulle imprese possono tradursi in un urto fortissimo: per questo bisogna agire prontamente e bene – ha affermato la presidente d Confesercenti Patrizia De Luise -. Attendiamo, quanto prima, che siano approvati i provvedimenti per il sostegno ed il rilancio dell’economia attesi in settimana”.