(Teleborsa) – Lavoro e denaro sono le due forme principali di stress che il Private Banker deve riuscire a togliere ai suoi clienti. E’ questo per uno dei grandi punti di forza del suo servizio di Advisory, che parte dai Private bankers sino ad arrivare al cliente finale. Lo ha spiegato Mariano Gambaro, Responsabile ufficio Advisory, in una intervista rilasciata a Teleborsa, in cui ha delineato i contorni e gli sviluppi del servizio.
Banca Finnat, un Gruppo centenario fondato da Pietro Nattino alla fine dell’800 e quotato sul segmento Star di Borsa, ha fra le sue peculiarità l’estrema attenzione alle esigenze personali dei suoi clienti, che declina in tutte le attività che svolge, dal Private Banking alla Consulenza, dall’Attività Fiduciaria al Family Office, dal Real Estate all’Advisory fino ai Servizi per gli Investitori Istituzionali.
Come si sviluppa il vostro modello?
“E’ un modello b2b, nel senso che noi proponiamo servizi ai nostri Private Bankers, che a loro volta diventeranno un b2c per i
nostri clienti. Il modello – ha spiegato il manager – è definito sulla base di una definizione assoluta: il fatto che i Private Banker li valutiamo come asset allocator e, in quanto tali, cerchiamo in qualche modo di riuscire a dare tutti gli strumenti e servizi necessari affinché loro possano, innanzitutto, controllare costantemente gli investimenti che fanno e le proposte che arrivano ai clienti. Questo quindi ci consente in certo qual modo di dare un supporto in un processo decisionale, che dalle iniziali input che possiamo dare ai nostri Private arrivano poi al nostro cliente finale”.
Quali strumenti e servizi state concretamente offrendo alla rete?
“Disponiamo di una piattaforma web proprietaria che consente, appunto, di riuscire a dare tutta una serie di servizi legati a controllo del rischio, controllo di performance, analisi dei rendimenti degli strumenti che possono essere proposti ai nostri clienti. A prescindere dalla piattaforma aperta o chiusa che abbiamo in banca, i nostri i nostri motori di “alfa” sono appunto il fund selection e stock selection“.
“Riuscire a presidiare ed a controllare correttamente quali sono gli strumenti giusti per i nostri asset allocator è l’obiettivo finale del nostro servizio di Advisory. Noi, appunto, con la nostra attività di fund selection e stock selection riusciamo a proporre in modo
sempre più dinamico la nostra offerta di servizio. Ovviamente nessuno dispone di bacchette magiche o di modelli particolarmente
iperformanti, quello che puntiamo a dare è una capacità di avere una vasta gamma di soluzioni, in modo da intercettare tutti
i bisogni del cliente”.
“Da ultimo stiamo lavorando anche ad una soluzione di portafoglio ottimizzato che il nostro Private insieme con il cliente on demand può realizzare, proprio perché riesce in questo modo a ottenere il miglior risultato tra le esigenze del cliente e le ambizioni che si possono raggiungere sul mercato”.
Il punto di forza del servizio di Advisory in definitiva qual è?
“Noi pensiamo che il vero punto di successo del Private Banker è riuscire a offrire un processo d’investimento puntuale in ogni
circostanza di mercato. Questo è un po quello che chiede il cliente: competenze per cui riconoscere qualcosa. Per questo motivo,
più dotiamo il Private di strumenti di consapevolezza in quello che produce, in varie circostanze mercato, e tanto più è alta la competenza e il servizio che viene offerto, maggiore è la differenza rispetto al resto”.
“Lavoro e denaro sono due forme di stress, le più importanti per ognuno di noi. Il Private Banker in formato asset allocation deve riuscire a togliere stress ai nostri clienti”. Questo è un po’ il motto del servizio offerto da banca Finnat ai suoi clienti.