(Teleborsa) – I sindacati terranno attenzione massima sull’impatto dell’operazione Intesa-UBI sui 110.000 lavoratori interessati. Lo affermano i segretari generali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin, Lando Maria Sileoni, Giuliano Calcagni, Riccardo Colombani, Massimo Masi ed Emilio Contrasto. “Le nostre organizzazioni sindacali – affermano – vigileranno attentamente su tutte le dinamiche occupazionali,
organizzative e gestionali che riguarderanno le lavoratrici e i lavoratori. Valuteremo esclusivamente i fatti”.
“L’offerta di Intesa Sanpaolo su Ubi – affermano – ci ha colto di sorpresa, anche perché segue la presentazione del nuovo piano industriale del gruppo UBI che andava nella direzione di una crescita stand alone della banca. Probabilmente, le dichiarazioni
del presidente della Commissione di vigilanza della Bce, Andra Enria, rafforzate recentemente al Forex dal governatore della
Banca d’Italia, Ignazio Visco, rappresentavano qualcosa di più di una semplice analisi del settore. La fusione crea valore per gli
azionisti? Probabilmente sì. Crea valore per il Paese? Probabilmente sì, considerato che nascerebbe un gruppo italiano
di dimensioni europee”.
“Quello che ci preme di più però – proseguono – sono i riflessi che l’operazione potrebbe avere sui 110.000 lavoratori interessati. La nostra attenzione su questo argomenti è massima, anche se le prime dichiarazioni del gruppo Intesa sono volte a rasserenare il clima e la storia del gruppo Ubi è stata sempre improntata alla massima attenzione per il personale”.