(Teleborsa) – La Seconda Corte d’Appello di Milano ha confermato la condanna a 7 anni di carcere per bancarotta fraudolenta a carico dell’immobiliarista Danilo Coppola, relativo al crac della società Porta Vittoria SpA, titolare di un progetto di rilancio dell’area omonima al centro di Milano, che fu dichiarata fallita nell’aprile 2016. Le attività in questione sono state ora rilevate dal gruppo Prelios.
Il sostituto procuratore Celestina Gravina aveva chiesto una pena minore di 5 anni e 10 mesi, prevista per il reato di bancarotta impropria, sostenendo che non vi fosse il dolo, ma dopo 5 ore di camera di consiglio si è deciso per una pena più eòevata che conferma la sentenza di primo grado.
Ad aggravare la situazione di Coppola, immobiliarista romano il cui nome è legato al gruppo dei “furbetti del quartierino” protagonisti delle tentate scalate bancarie del 2007, c’è una lunga serie di fallimenti: il Gruppo Immobiliare 2004 dichiarato fallito nel 2013 e Mib Prima fallita nel luglio 2015.
I giudici d’appello hanno anche confermato i risarcimenti per danni patrimoniali e non patrimoniali di 153 milioni alla società Porta Vittoria SpA e 50 miioni al Gruppo Immobiliare 2004.