(Teleborsa) – Tutto pronto per lo sbarco dalla Diamond Princess, la nave in quarantena nel porto di Yokohama, dei passeggeri più anziani che saranno trasferiti in alloggi protetti messi a disposizione dal Governo, purché i nuovi test a cui saranno sottoposti risultino negativi. La decisione delle autorità giapponesi arriva all’indomani del forte aumento di casi di contagio a bordo della nave, salito a 218 su 3.700 persone tra passeggeri ed equipaggio.
Medici di Wuhan senza tute e mascherine a rischio contaminazione –
Maschere insufficienti, tute protettive carenti riutilizzate per giorni. Queste le condizioni precarie in cui da giorni lavora il personale medico di Wuhan, focolaio dell’epidemia. E i primi numeri confermano le preoccupazioni: 6 i decessi e 1.716 contagi, di cui la maggior parte nella città focolaio della diffusione del virus.
PICCO EPIDEMIA WUHAN POSSIBILE A FINE FEBBRAIO – Una situazione in continua evoluzione rispetto alla quale è difficile prevedere gli sviluppi. Il picco dell’epidemia del nuovo coronavirus potrebbe arrivare a Wuhan a fine febbraio o al massimo ai primi di marzo, mentre nel resto della Cina, dove il virus ha cominciato a diffondersi dopo, il picco potrebbe arrivare fra aprile e maggio oppure anche non arrivare del tutto. Questa la previsione del fisico Alessandro Vespignani, Direttore del Network Science Institute della Northeastern University di Boston.
Niccolò torna a casa- Atteso per domani, sabato 15 febbraio, il rientro in Italia di Niccolò, lo studente 17enne rimasto bloccato a Wuhan, città focolaio dell’epidemia di Coronavirus che sarà poi trasferito allo Spallanzani per essere sottoposto al periodo di quarantena, come accaduto per i connazionali rientrati prima di lui.
Picco dell’epidemia, USA contro Pechino -Boom di contagi e vittime, intanto, dopo che la Cina ha deciso di adottare un nuovo sistema di classificazione della diagnosi per il Coronvirus Covid-19, Un cambio di criteri sui quali l’Oms vuole vederci chiaro e che per gli Stati Uniti è diventato motivo di attacco a Pechino con l’accusa di non cooperare nella condivisione delle informazioni, dati ritenuti invece cruciali per avere un quadro dettagliato e preciso. “Siamo delusi per non essere stati coinvolti e siamo delusi per la mancanza di trasparenza da parte dei cinesi”, ha detto il direttore del Consiglio economico nazionale Larry Kudlow.