(Teleborsa) – ha chiuso l’esercizio 2019 con un utile netto che si attesta a 123,1 milioni di euro rispetto ai 146,8 milioni di euro di dicembre 2018, con un decremento del 16,1%, per effetto del contributo della componente straordinaria (reversal della PPA). L’utile per azione al 31 dicembre 2019 è pari a 2,30 euro.
Il dividendo unitario stimato risulta in crescita del 5% rispetto all’esercizio precedente ed è pari a 1,10 euro per azione per un
dividendo complessivo di 58,8 milioni di euro e un pay-out ratio del 47,8%.
La redditività complessiva consolidata è 133,5 milioni di euro, sostanzialmente in linea con il dato al 31 dicembre 2018. Il margine di intermediazione ammonta 558,3 milioni di euro (-3,2% sul dicembre 2018). La raccolta diretta è in crescita a 4,8 miliardi (+8,3% sul 31 dicembre 2018), mentre i costi operativi si attestano a 294,9 milioni di euro (+7,9% sul 2018) principalmente per effetto della crescita dei dipendenti del gruppo: 1.753 al 31 dicembre 2019 (+7%). Il Cet1 ratio è in aumento a 10,96%.
“Nel 2019 abbiamo posto le basi e le fondamenta per il prossimo triennio” – sottolinea l’AD Luciano Colombini -. Banca IFIS è una banca “profittevole e ben capitalizzata, con un patrimonio netto di 1,5 miliardi di euro”. Il piano industriale presentato il 14 gennaio scorso – ricorda Colombini – ha delineato “la strategia e gli obiettivi che ci siamo posti di raggiungere al 2022 e che prevedono un utile netto sostenibile di 147 milioni di euro, grazie alla crescita di tutte le business unit, un ritorno sul patrimonio netto tangibile dell’8,9%, nuovi investimenti per 60 milioni di euro e 190 assunzioni. Le attività e le progettualità delineate sono già in essere e verranno perseguite e monitorate nei prossimi trimestri”, conclude Colombini.