(Teleborsa) – “Dal Comitato europeo dei diritti sociali (Ceds) arriva una buona notizia che rappresenta una vittoria della Cgil: l’Italia, con il Jobs act, viola il diritto delle dei lavoratori a ricevere un congruo indennizzo o altra adeguata riparazione in caso di licenziamento illegittimo, così come sancito dalla Carta sociale europea”. Esulta la Cgil in seguito alla decisione del Comitato in merito al reclamo collettivo presentato nel 2017 dall’organizzazione guidata da Maurizio Landini con il sostegno della Confederazione europea dei sindacati (Ces).
“Il comitato – fa sapere il sindacato – ha accolto tutte le contestazioni espresse dalla Cgil e ha riconosciuto che il decreto legislativo n. 23/2015 è in contrasto con l’art. 24 della Carta sociale europea, che sancisce il diritto alla reintegra per ogni lavoratore ingiustamente licenziato, oppure, se questa non è concretamente praticabile, un risarcimento commisurato al danno subito, senza tetti di legge”.
Una vittoria che, per la Cgil, rappresenta un “monito netto e ineludibile” con il quale il Comitato di Strasburgo “smentisce l’impianto teorico del Jobs Act”. Uno scenario che, per il sindacato, impone un ripensamento della “disciplina del licenziamento non domandandosi quale sia il regime più favorevole per le imprese, ma quali siano le tutele più adeguate per i lavoratori”. La via da seguire per la Cgil esiste già: “il ripristino e l’allargamento dell’articolo 18, come da noi sostenuto nel progetto di legge di iniziativa popolare Carta dei diritti universali del lavoro, tuttora pendente in Parlamento”.