(Teleborsa) – E’ stata lanciata con successo dalla base di Cape Canaveral, in Florida, alle 5:03 del mattino ora italiana, con un razzo Atlas V della NASA, la sonda “Solar Orbiter” dell’Agenzia Spaziale Europea che ha iniziato il suo viaggio che la porterà a 42 milioni di km, circa 1/3 della distanza che separa la Terra dalla nostra stella. Solar Orbiter arriverà a destinazione seguendo dopo un viaggio di due anni, seguendo un’orbita fortemente ellittica.
Dopo circa 50 minuti dalla partenza, la separazione della sonda dal secondo stadio a un’altitudine di 240 chilometri, seguita dall’accensione del motore che ha fornito la spinta finale. Il controllo della missione è passato al centro ESOC (Space operation center) dell’Esa a Darmstadt, dove l’italiano Andrea Accomazzo ha confermato l’avvenuta apertura dei pannelli solari.
Sfruttando la spinta gravitazionale di Venere, uscirà dall’eclittica, il piano orbitale del sistema solare, per andare a studiare le regioni polari del Sole con un’angolazione compresa tra i 17 e i 33 gradi, allo scopo di approfondire le conoscenze sul campo magnetico, sul vento solare e sui cicli solari undicennali e ottenere misure puntuali della superficie della nostra stella. Solar Orbiter opererà in una zona con temperature vicine ai 500 gradi. Tra i dieci strumenti scientifici, c’è il coronografo italiano Metis costruito da Thales Alenia Space con Ohb Italia, per conto di Airbus Defence and Space, per lo studio della corona solare.
L’Italia partecipa alla missione fornendo una coppia di sensori di assetto stellare per la navigazione interplanetaria anche per altri strumenti della sonda
Attraverso l’Agenzia spaziale italiana, il nostro Paese fornisce una serie di contributi tecnologici, tra cui una coppia di sensori di assetto stellare per la navigazione interplanetaria realizzati da Leonardo, e quelli sviluppati delle università di Firenze, Genova, Padova, Urbino e Torino, dell’Istituto nazionale di astrofisica del Cnr,