(Teleborsa) – L’attività economica in Italia ristagna dai primi mesi del 2018 anche a seguito del rallentamento economico europeo e globale. Con queste considerazioni il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha dato il via al suo intervento al 26° Congressoo annuale di Assiom Forex, a Brescia.
Visco ha ricordato che i segnali provenienti dagli indicatori congiunturali più recenti sono contrastanti e che le proiezioni dell’Istituto di Via Nazionale formulane nell’ultimo bollettino economico “prefigurano una crescita ancora molto contenuta quest’anno” , ma “più elevata nel prossimo biennio”.
Gravano, tuttavia “rilevanti rischi al ribasso” – ha ricordato il Governatore – citando quelli relativi al commercio globale, alla Brexit ed all’imprevista diffusione del Coronavirus. “Stiamo valutando l’impatto del Coronavisrus sull’economia italiana, è difficile stimare gli effetti”, ha detto Visco, facendo un parallelo con la Sars ed ipotizzando un effetto “temporaneo e contenuto” stimabile in pochi decimi di PIL.
In Italia – ha affermato il numero uno di Palazzo Koch – i mercati si stanno avvantaggiando della minore incertezza politica, ma resta una “vulnerabilità cronica” legata alle prospettive di medio termine della crescita e della finanza pubblica, che si riflette sullo Spread, che si conferma ad un livello doppio rispetto a quello di Paesi come la Spagna e il Portogallo, per essendo recentemente sceso sotto i 140 punti. “Pesano ancora, – ha aggiunto – oltre alle manifestazioni di disaffezione nei confronti del disegno europeo, le incognite sull’attuazione, o sulle eventuali misure sostitutive, degli aumenti delle imposte indirette (IVA, Ndr) previsti dalle clausole di salvaguardia”. In questo contesto ha affermato Visco – appare cruciale dare piena attuazione al programma di investimenti pubblici del Governo e portare avanti riforme strutturali, rivedendo in ottica complessiva il sistema tributario e riducendo l’incertezza normativa “che frena gli investimenti privati”.
Visco ha ricordato che l’azione di vigilanza di Bankitalia “è intensa” anche sulle banche di piccola dimensione e viene svolta “nel pieno rispetto della natura di impresa dell’attività bancaria, oltre che delle disposizioni di legge, senza volontà dirigistiche né connivenze“.
Il Governatore ha fatto un cenno alla situazione delle banche, ricordando il ruolo cruciale per l’economia e le criticità. “Sono necessarie consistenti economie di scala e di scopo per finanziare con profitto l’economia reale”, citando il nodo dei tassi di interesse negativi e lea difficoltà delle banche di condurre l’attività bancaria “tradizionale”. Uno senario che pesa soprattutto sulle banche di piccola e media dimensione, che hanno difficoltà a generare redditività e contenere i costi oltre che di accedere al mercato dei capitali. “Ottengono risultati migliori” – ha sottolineato – gli intermediari specializzati che si occupano della gestione del risparmio. Il rapporto tra costi e ricavi delle piccole banche tradizionali, pari al 72% – ha spiegato il Governatore – è in media più elevato di quello dei grandi gruppi significativi (66%) e di quello degli intermediari specializzati (64%).
Il Governatore ha fatto cenno al ruolo stabilizzatore del FITD – Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ed agli interventi preventivi di tutela del risparmio “volti ad evitare l’insorgere di crisi”. “Nella gran parte dei casi – ha sottolineato – gli interventi preventivi hanno consentito di gestire con successo le situazioni di difficoltà”. Rispetto alle Bcc, Visco ha affermato che occorre “procedere con tempestività alla riduzione delle spese e alla razionalizzazione della rete distributiva, affrontando con decisione i casi di singole Bcc in difficoltà” e che la vigilanza europea “è consapevole che non si possa richiedere alla banche cooperative gli stessi obiettivi di redditività” delle banche più grandi, ma “questa deve essere sufficiente a mantenere adeguati livelli di capitale”.
Non poteva mancare una cenno alla crisi della Banca Popolare di Bari, rispetto alla quale Bankitalia ha sempre negato una responsabilità nella crisi. “Considero privo di fondamento e altamente offensiva l’insinuazione di una estrema accondiscendenza dei vertici della Banca d’Italia”, ha detto Visco, negando anche l’ipotesi di “conflitto di interessi” dell’Istituto.