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BCE: “Attività economica mondiale moderata ma segnali stabilizzazione”

(Teleborsa) – Nel terzo trimestre del 2019 il PIL in termini reali dell’area dell’euro è aumentato dello 0,3 per cento sul periodo precedente, dopo lo 0,2 per cento del secondo trimestre. Una tendenza “contraddistinta da una crescita moderata che – per la Banca centrale europea – rispecchia la perdurante debolezza del commercio internazionale, in un contesto di persistenti incertezze a livello mondiale, che ha colpito in particolare il settore manifatturiero dell’area dell’euro e ha frenato la crescita degli investimenti”. Sebbene “l’attività economica mondiale resti moderata”, nel Bollettino economico la Bce anche alla luce dell’accordo preliminare sui dazi fra Usa e Cina, evidenzia “segnali di una stabilizzazione”.

Inflazione di fondo contenuta ma in lieve aumento – Le misure dell’inflazione di fondo – si legge nel bollettino economico – restano generalmente contenute, sebbene vi siano ulteriori indicazioni di un lieve aumento in linea con le aspettative precedenti. Nel medio periodo ci si attende che l’inflazione aumenti, sostenuta dalle misure di politica monetaria della Bce, dall’espansione economica in atto e dalla robusta crescita salariale. Al momento, tuttavia, alla luce del perdurare di prospettive di inflazione contenuta, il Consiglio direttivo della Bce ha ribadito la necessità di mantenere un orientamento di politica monetaria altamente accomodante per un prolungato periodo di tempo, al fine di sostenere le spinte inflazionistiche di fondo e la dinamica dell’inflazione complessiva nel medio periodo

La Bce dà il via a una revisione strategica –
Nel Rapporto il Consiglio direttivo della Bce ha annunciato l‘avvio di una revisione della strategia di politica monetaria che includerà “la formulazione quantitativa della stabilità dei prezzi, gli strumenti di politica monetaria, l’analisi economica e monetaria e le prassi di comunicazione”. Nella revisione, che dovrebbe concludersi entro la fine del 2020, “saranno considerati anche altri aspetti, quali la stabilità finanziaria, l’occupazione e la sostenibilità ambientale”.

Crollano gli investimenti nel manifatturiero in Germania – Gli investimenti delle imprese manifatturiere hanno subito netti deterioramenti in Germania e Spagna, mentre in Francia e Italia restano positivi. “I risultati delle indagini a livello nazionale e settoriale – scrive l’Eurotower – indicano il settore manifatturiero tedesco come fattore chiave alla base del graduale indebolimento delle prospettive di spesa in capitale. Nel complesso gli investimenti delle imprese nell’area euro dovrebbero continuare a essere sostenuti dal settore dei servizi, compensando in una certa misura il calo dell’accumulazione nel settore manifatturiero”.

In 5 anni famiglie italiane dismettono 223 miliardi di titoli – Nel bollettino economico la Bce evidenzia come negli ultimi cinque anni le famiglie italiane abbiano “notevolmente ridotto le proprie disponibilità in titoli di debito” per un ammontare complessivo pari a 223 miliardi di euro. Al contrario, in Germania, le famiglie hanno accumulato più titoli. Anche così, tuttavia, – rileva la Bce – le consistenze di titoli detenute dalle famiglie nella Penisola restano “di gran lunga superiori a quelle detenute dalle famiglie negli altri paesi europei”. A livello europeo, dal primo trimestre del 2014 al primo trimestre del 2019, le consistenze totali in titoli detenute dalle famiglie sono lievemente aumentate, passando da 3.539 a 3.707 miliardi di euro. Tale incremento è stato – spiega la Bce – in prevalenza trainato dalle famiglie tedesche, le cui disponibilità in titoli sono cresciute di 246 miliardi di euro. In Italia, per quanto riguarda i titoli di debito, vi è una netta preferenza per quelli nazionali (75%) anche se in calo rispetto all’83% del primo trimestre del 2014.

Numero occupati in crescita nell’Eurozona – Nel terzo trimestre del 2019 la Bce rileva un aumento dell’occupazione nell’eurozona pari allo 0,1% sul periodo precedente, in rallentamento dal +0,2% registrato nel secondo trimestre e in linea con la moderata crescita del prodotto. Dalla metà del 2013 il numero di occupati aumentato di circa 11,4 milioni.

(Foto: © Paul Grecaud/123RF)


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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