(Teleborsa) – A livello internazionale si innalza il livello di allerta per l‘epidemia polmonare da Coronavirus. In Italia un uomo di circa 60 anni, tornato domenica scorsa da Shangai per un viaggio di lavoro, è stato ricoverato, in isolamento preventivo, all’ospedale di Livorno nel reparto di malattie infettive come caso sospetto e si attende entro domani mattina il responso sul test effettuato dal laboratorio di virologia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Siena. Si aggravano, inoltre, le condizioni dell’uomo e della donna cinesi ricoverati all’Istituto di malattie infettive Spallanzani di Roma. Nelle ultime ore – fa sapere la Direzione Sanitaria dell’Istituto – hanno infatti avuto un “un’insufficienza respiratoria” che ha reso necessario “un supporto in terapia intensiva”.
“È una situazione seria, che non può essere sottovalutata e va monitorata con la massima attenzione” ha affermato il ministro della salute Roberto Speranza parlando del grado di diffusione del Coronavirus nel suo intervento alla trasmissione “Di martedì” su La7. Un invito, quello del Ministro, a una “grande cautela” ma senza “allarmismi”. “Si tratta – spiega Speranza – di un virus meno letale della Sars, ma molto veloce nel diffondersi. Ma diciamo la verita: si sta diffondendo in maniera significativa per il momento in Cina, il cordone sanitario che lo stesso governo cinese ha costruito sembra funzionare. In Europa c’è un caso ogni 25 milioni di abitanti”.
Segnali di ottimismo arrivano anche dall‘Organizzazione mondiale della Sanità. “Attualmente non ci troviamo in una pandemia, siamo nella fase in cui è un’epidemia con diversi focolai e cercheremo di porre fine alla trasmissione in ognuno di questi focolaio”, ha spiegato Sylvie Briand, responsabile del dipartimento malattie infettive globali (Global Infectious Hazard Preparedness).
Per quanto riguarda il nostro Paese al momento gli infettivologi ribadiscono che non è giustificato alcun allarmismo. Una considerazione supportata dai dati. Ad oggi sono 26 i pazienti dimessi dallo Spallanzani di Roma perché risultati negativi del test per la ricerca del Coronavirus. Presso l’Istituto rimangono, ora, 11 pazienti sintomatici provenienti da zone della Cina interessate dall’epidemia. A questi si aggiungono le 20 persone che sono entrate in contatto con la coppia cinese positiva all’infezione: al momento non presentano alcun sintomo e sono tutte in buone condizioni generali ma rimangono in osservazione.
Uno scenario nel quale Speranza ha condannato “atteggiamenti di natura razziale totalmente indifendibili” sottolineando che “la Cina è un partner importante per l’Italia e dobbiamo aiutarla a contenere questo virus investendo sempre più nella ricerca. Siamo tra i pochi Paesi, insieme agli Stati Uniti ad aver alzato di molto l’asticella. Di fronte al diritto alla salute, tutto il resto viene in secondo piano”. Speranza ha inoltre ricordato che “ad oggi siamo l’unico Paese d’Europa che ha interrotto i voli con la Cina ed ha gli scanner termici in larga parte degli aeroporti”.