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Nestlé in Italia, impegno rinnovato per il “Sistema Paese”

(Teleborsa) – Nestlé, storico brand tra i più conosciuti e apprezzati in Italia, con l’Azienda alimentare multinazionale svizzera, con sede a Vevey, oltre 320 mila dipendenti e un fatturato 2018 di 91,43 miliardi CHF (circa 88 miliardi di euro) che continua a investire sul nostro territorio consolidando la sua presenza. Tra gli obiettivi principali, presentarsi con l’immagine di industria positiva e trasparente, non solo coerentemente alla qualità dell’esperienza di consumo, ma anche al benessere del consumatore. E’ questa, in sintesi, la visione di Marco Travaglia, nuovo Presidente e Amministratore delegato del gruppo Nestlé in Italia e Malta in un incontro a Milano, secondo cui è indispensabile generare una “maggiore fiducia per mantenere questo potenziale”.

Fondata nel 1866 e presente in Italia dal 1875, Nestlé solo nel nostro Paese genera ricadute dirette di 797 milioni di euro e un indotto stimato in 1081 milioni di euro. L’Italia è risorsa fondamentale per un’Azienda che, benché presente in 190 paesi, ha il 74% dei fornitori italiani.

“Il ruolo dell’Italia nel futuro dell’azienda è infatti chiaro – ha sottolineato il neo Presidente e AD – e gli oltre 200 milioni di euro investiti nel Paese ne sono una chiara testimonianza. Bisogna aumentare la fiducia nelle Aziende, per cui aumentare la trasparenza è indispensabile; se non riesci ad essere trasparente non c’è futuro: affidabilità e trasparenza sono indispensabili per la crescita aziendale”.

Coerentemente a questo obbiettivo, il Gruppo svizzero sta investendo in maneira attiva nel nostro Paese per anticipare i tempi e conquistare gli italiani anche con iniziative dedicate all’ambiente. . Le coordinate di Nestlé in questo senso sono chiare: diminuire drasticamente l’utilizzo di plastiche per imballaggi (già investiti 2 miliardi di franchi svizzeri), riduzione del CO2 nella filiera produttiva, non solo relativamente alla produzione industriale ma anche investendo nella produzione di sostituti della carne.

Oltre all’annullamento quasi completo del conferimento in discarica dei rifiuti industriali, ovvero gli scarti di produzione che vengono riciclati internamente o rivenduti. Obiettivi questi ai quali si aggiungono una serie di misure mirate alla maggiore salvaguardia della salute dei consumatori, a cominciare dalla riduzione del 5% della quantità di zucchero nei prodotti e del 10% di sale, peraltro già ridotti dal 2000 rispettivamente del 34% e del 20%.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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