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Debiti PA: Cgia, scesi a 53 miliardi ma Governo intervenga

(Teleborsa) – Dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea, il Governo Conte “non può più far finta che il problema non esista”. I dati, purtroppo, sono inconfutabili. Secondo la stima riportata nella “Relazione annuale 2018”, presentata il 31 maggio scorso dal Governatore della Banca d’Italia, l’ammontare complessivo dei debiti commerciali della nostra Pubblica Amministrazione (PA) sarebbe pari a 53 miliardi di euro. In calo, rispetto al 2017, di 4 miliardi.

Pur riconoscendo l’impegno profuso negli ultimi anni – afferma Paolo Zabeo coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA – in Europa nessun altro Paese può contare su un debito commerciale così smisurato. Una situazione inaccettabile per un Paese civile che continua a produrre effetti molto negativi sui bilanci di migliaia e migliaia di imprese fornitrici della nostra PA. Adesso intervenga il Governo Conte, non solo per pagare il dovuto, ma anche per dirci a quanto ammontano complessivamente i debiti”. Per la Cgia la nostra “oltre a non pagare nemmeno conosce quanto deve ai propri creditori”.

“Anche se l’introduzione della fattura elettronica non ha consentito al MEF di dimensionare lo stock dei debiti accumulati – sottolinea Renato Mason Segretario della Cgia – negli ultimi anni i tempi medi di pagamento sono leggermente scesi”. Nel biennio 2013-2014 ricorda la Confederazione – i governi Monti, Letta e Renzi stanziarono circa 50 miliardi di euro per onorare il pagamento dei debiti commerciali che, alla fine del 2012, risultavano essere “certi, liquidi ed esigibili”. Nonostante questo sforzo economico così importante, lo stock dei mancati pagamenti ha comunque subito una contrazione molto contenuta.

Il tempo medio con cui la pubblica amministrazione nel 2018 ha saldato i suoi debiti è di 54 giorni, con un ritardo medio di 7 giorni sulla scadenza delle fatture. E’ quanto rivendica il MEF che pubblica sul suo sito l’ultimo aggiornamento sui pagamenti dei debiti della PA a novembre.

Analizzando i dati contenuti nella Piattaforma dei crediti commerciali, attraverso il quale il MEF monitora il processo di estinzione dei debiti della PA (oltre 22.200 le amministrazioni pubbliche registrate), il Ministero spiega che nel 2018 sono state registrate oltre 28 milioni di fatture ricevute, e non respinte, per 163,3 miliardi di euro, di cui 145 effettivamente liquidabili (al netto di IVA e importi sospesi e non liquidabili). La Piattaforma ha rilevato i pagamenti per 22,1 milioni di fatture, per 128,3 miliardi di euro, che corrisponde a circa l’88,5% del totale. “Si registra – osserva il Dicastero – un significativo miglioramento rispetto ai tempi medi di ritardo relativi alle fatture del 2017 (10 giorni) e del 2016 (16 giorni)”.


Fonte: http://news.teleborsa.it/NewsFeed.ashx

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