(Teleborsa) – L’approvazione del Dl Fiscale ha gettato le basi per un rilancio dei PIR nel 2020, grazie anche alla rimozione di alcuni vincoli che determinavano un afflusso condizionato su società quotate (3,5% degli investimenti vincolato).
I PIR 3.0 dunque favoriranno le PMI nel reperimento delle risorse finanziare volte a favorire la loro crescita dimensionale e/o geografica. Oggi, il sistema vanta nel complesso un patrimonio netto di 18,5 miliardi di euro ripartito tra 69 fondi. Questo strumento ha anche svolto un ruolo centrale nel vivacizzare l’operatività dei mercati finanziari italiani, favorendo in particolare i segmenti dedicati alle PMI ed il mercato AIM Italia.
Un trend che si prevede proseguirà anche quest’anno. Secondo la società di advisory IR Top Consulting, nel 2020 è possibile ipotizzare afflussi netti sui PIR per 3 miliardi di euro e, in uno scenario di tassi a zero, si ritiene che i 2/3 delle risorse, pari a 2 miliardi di euro, possano confluire nell’azionario. Di questi, un 30% delle risorse dovrebbe andare alle società MID/SMALL Cap (circa 600 milioni euro) ed in particolare 231 milioni di euro alle società quotate su AIM.