(Teleborsa) – In Italia sarà il risultato delle Regionali a misurare il termometro della settimana dei mercati. Secondo Citigroup l’election day che si è aperto oggi in Emilia Romagna e Calabria – con quasi 5,5 milioni di elettori (3.515.000 emiliano-romagnoli e 1.959.050 calabresi) chiamati alle urne – nell’attuale clima, potrà, infatti, “condizionare i prossimi tre anni della situazione politica italiana e, di conseguenza, il rischio Paese”.
Un messaggio – come riporta il Sole 24 Ore – inviato dagli analisti agli investitori internazionali e condiviso da molte altre banche d’affari.
Al di là dei toni della campagna elettorale a dare rilievo a queste consultazioni locali è l’ipotesi, seppur remota, che un netto cambio di rotta possa portare a elezioni politiche anticipate in primavera. Ipotesi che, per gli analisti, creerebbe una prolungata fase di incertezza sul Paese. Se Matteo Salvini e i suoi alleati dovessero riuscire nella conquista di una regione da sempre governata dalla sinistra e dal centrosinistra, tale vittoria potrebbe, in sostanza, influire sulla stabilità del governo giallo-rosso.
In questo contesto – secondo l’analisi di Citigroup – gli scenari peggiori per i mercati sono quelli che vedono una vittoria della Lega in Emilia o un testa a testa tra i due schieramenti. Nel primo caso – si legge nel passaggio pubblicato dal Sole 24 Ore – “nuove elezioni politiche potrebbero tenersi prima del referendum sul taglio dei parlamentari, poiché la Lega potrebbe avere la capacità di convincere una parte dei parlamentari del M5S a togliere l’appoggio al Governo”. Se non dovesse, invece, emerge un chiaro vincitore gli analisti di Citigroup “non escludono un Governo di scopo, sostenuto anche da parlamentari in uscita da M5S e Forza Italia“. In tal caso il rischio ipotizzato è quello di un “Parlamento sospeso per la paura del ritorno alle urne, che garantirebbe stabilità nel breve termine ma la cui fragilità impatterebbe sull’economia causandone un rallentamento”. Per Citigroup “lo scenario preferito dai mercati, soprattutto nel breve termine” sarebbe quello che vede una vittoria del Pd in Emilia-Romagna. In questo caso – affermano gli analisti – “il Parlamento attuale durerebbe fino al 2023” con, tuttavia, un “reshuffle dell’attuale Governo”.
Meno pessimistiche le previsioni di Barclays secondo le quali, in ogni caso, “le elezioni nella regione rossa difficilmente porteranno alla caduta del Governo Conte-Bis” dal momento che Pd e M5S, così come i più piccoli raggruppamenti di Leu e Italia Viva, non hanno convenienza ad andare a elezioni.
Dello stesso avviso anche gli analisti di Deutsche Bank il cui scenario base prevede che “il Governo sopravviverà”. Tuttavia, nel Rapporto inviato agli investitori in vista delle elezioni regionali, evidenziano che in caso di secca sconfitta del Pd esiste un rischio collasso del Governo nazionale.