(Teleborsa) – Claudio Marazzini, presidente dell’Accademia della Crusca, sceglie per una delle quattro pale presentate oggi, 24 gennaio, a Firenze, un’immagine che ritrae un Frecciarossa che corre veloce, fra il grigio-azzurro del Monviso innevato, che si staglia all’orizzonte, e l’oro del grano.
Lo stemma personale va ad arricchire la collezione di emblemi – 154 dipinti su legno, realizzati tra la fine del ‘500 e la fine del ‘700 – che costituiscono il principale patrimonio storico-artistico dell’Accademia. Tradizionalmente, le opere, a forma di pale da farina, sono composte da un soprannome accademico, da un motto generalmente tratto dai poeti italiani del ‘300, e da una immagine che offre unità alla rappresentazione.
Sul dipinto, firmato dal pittore marchigiano Gionata Alfieri, compare il soprannome “Boreale” e il motto “Sotto la neve pane”, la prima parte di un proverbio popolare toscano (Sotto la neve pane, sotto la pioggia fame) registrato anche nel Vocabolario della Crusca. Marazzini ha spiegato la scelta del Monviso, una montagna amata da tutti i piemontesi, e e del campo di grano, segno di abbondanza, mentre il Frecciarossa rappresenta l’Alta velocità, intasa come elemento di “collegamento” fra la sua Torino e Firenze dove ha sede l’Accademia. Un pinte fra “la Toscana, fiorente del grano di Crusca, e le terre boreali, per Dante confine d’Italia”.
Oltre a quella di Marazzini, sono state realizzate altre tre pale degli accademici Angelo Stella (Abscondito), con il pittore pavese Gian Carlo Carena, di Silvia Morgana (Ariosa), con l’artista britannica Melissa Franklin Sanchez, di Paolo D’Achille (Integrale), con il pittore campano Francesco Campese.