(Teleborsa) – Saluta con soddisfazione l’approvazione del decreto per il taglio del cuneo fiscale, il Ministro dell’Economia Gualtieri che ricopre una delle caselle più strategiche nello scacchiere di Governo. “Dal 1 luglio le buste paga saranno più pesanti”. Lo sottolinea il Titolare del Tesoro, parlando ad Agorà su Rai3. “Il decreto per il taglio del cuneo fiscale deciso ieri sera dal Consiglio dei Ministri – ha proseguito – “è un passo importante, concreto”.
Gualtieri ha parlato anche di Web Tax, tema che ha tenuto banco durante il Forum economico di Davos. “Si lavorerà tutti insieme per una digital tax globale, perchè noi pensiamo che l’Europa debba dotarsi di una misura europea. Se questa digital tax “non arriverà “quella italiana comunque resterà in piedi”.
Il Ministro ha ribadito la posizione dell’Italia in merito alla tassazione sui colossi del web, ricordando che il Governo italiano “ha introdotto la digital tax nella Legge di Bilancio” e che “sarà riscossa nel 2021”. Quindi ha aggiunto: “Se la misura internazionale che stiamo negoziando entrerà in vigore la nostra tassa si scioglierà e diventerà quella internazionale.”
Tornando al taglio del cuneo fiscale, il Ministro ha detto che si tratta di un “primo tassello della riforma” complessiva dell’Irpef. L’obiettivo del governo, ha infatti riferito Gualtieri, è “portare al Consiglio dei Ministri ad aprile un disegno di legge delega” che vari “un sistema più semplice e più equo” che punti alla “riduzione della pressione fiscale per i ceti medio bassi“. In particolare, l’idea di Gualtieri è quella di prevedere un inasprimento sui redditi oltre 500mila euro. “Vedremo se ci sarà un tema sui redditi molto, molto alti, fortunatamente abbiamo un sistema basato sulla progressività”, ha detto il titolare di Via Venti Settembre, indicando per redditi molto alti quelli di “500 mila euro”. Inoltre, Gualtieri ha sottolineato come il principio della progressività delle imposte nella Costituzione sia fondamentale. “E quindi noi questo non lo toccheremo, non andremo nella direzione della flat tax”. La riforma dell’Irpef, ha quindi concluso il Ministro “punta alla riduzione delle tasse sul lavoro“, già in parte attuata con la manovra per il 2020.