(Teleborsa) – Scendono meno delle aspettative le scorte settimanali di greggio in USA. Secondo l’EIA, divisione del Dipartimento dell’Energia americano, le scorte di petrolio negli ultimi sette giorni al 18 gennaio sono calate di 0,4 milioni a 428,1 MBG. Il consensus prevedeva un calo più robusto di 1 milione di barili.
Gli stock di distillati hanno registrato un calo di 1,2 milioni a 146 MBG, contro attese per un aumento di 1 milione, mentre le scorte di benzine sono cresciute di 1,7 milioni a quota 260 MBG (era atteso +3 milioni).
Le riserve strategiche di petrolio restano ferme a 635 MBG.
Il prezzo del greggio continua a scendere sui mercati internazionali dopo i dati sulle scorte ed in scia alle dichiarazioni del capo dell’agenzia petrolifera libica Noc, Mustafa Sanalla. In una intervista al Financial Times, ha affermato in Libia “c’è il rischio” che “entro pochi giorni” la produzione di petrolio precipiti ai livelli più bassi dalla caduta di Muammar Gheddafi nel 2011. Ciò – ha spiegato – a causa del blocco dei terminal petroliferi nell’est libico ordinato da Khalifa Haftar. La produzione dei pozzi – ha avvertito Sanalla -potrebbe arrivare a “72mila barili al giorno”. La situazione “peggiora di giorno in giorno, i blocchi sono illegali e vanno rimossi”.
Il contratto sul Light Crude statunitense scambia a 54,95 dollari al barile, in ribasso del 3,14%, mentre il Brent londinese registra un decremento del 2,85% a 60,68 dollari.