(Teleborsa) – Un blocco di 2 ore contro l’ipotesi avanzata dal Governo di un recupero pari a 3 miliardi dalla lotta all’evasione fiscale. È questa la principale motivazione alla base dello stop che, dalle 10 alle 12 di domani, in occasione del “Fisco Day”, paralizzerà la macchina fiscale. Per i sindacati con l’attuale “carenza di personale che non permette ormai nemmeno più di coprire i servizi essenziali” si tratta, infatti, di “un’utopia”.
La protesta organizzata da Fp Cgil, Cisl Fp, Uilpa, Confsal Unsa e Flp proseguirà il prossimo 6 febbraio a Roma con una manifestazione nazionale dei lavoratori delle Agenzie Fiscali sotto il Mef.
“Continuiamo ad assistere alle passerelle televisive dei nostri governanti che assicurano che nel 2020 dalla lotta all’evasione fiscale arriverà un tesoretto di oltre 3 miliardi. Nella situazione attuale questa è un’utopia e i lavoratori del fisco non vogliono rendersi complici di un buco nel bilancio dello Stato che è attribuibile esclusivamente a coloro che non si stanno occupando di investire nella macchina fiscale e nei suoi lavoratori” affermano, in una nota, i sindacati.
Tra le richieste dei lavoratori delle Agenzie Fiscali vi è il “salario di produttività” che non viene erogato da oltre due anni “nonostante tutti gli obiettivi fissati dalle convenzioni con il ministero dell’Economia siano stati puntualmente raggiunti”. I sindacati denunciano, inoltre, “il taglio continuo dei fondi per i lavoratori, un’organizzazione obsoleta e la paralisi dovuta all’assenza di un interlocutore, in quanto la politica non è stata capace di nominare né i direttori dell’Agenzia, nomine di competenza governativa, né i comitati di gestione, la cui nomina spetta invece al solo Ministro dell’Economia”. A segnare l’inizio della protesta è stata la cancellazione dell’incontro dello scorso 10 dicembre con il viceministro Antonio Misiani.
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, in particolare, esprime preoccupazione in vista della Brexit (prevista per il prossimo 31 gennaio) e del conseguente aumento esponenziale dei traffici merci sull’Italia. “L’agenzia – fanno sapere i sindacati in una nota – non ha il personale per fronteggiare una probabile emergenza, né i soldi per il pagamento dei servizi istituzionali e delle indennità previste per legge. Stiamo difendendo i nostri salari ma soprattutto il nostro diritto/dovere di lavorare per lo Stato e i suoi cittadini in maniera concreta ed efficace, con un’organizzazione moderna e funzionale”.