(Teleborsa) – “Di Uomini e Ferro”. Un libro. Una raccolta. Un archivio fotografico. Un album di famiglia preferisce chiamarlo Luigi Francesco Cantamessa, Direttore generale della Fondazione FS Italiane, che ha presentato presso la Biblioteca del Senato il libro “Di Uomini e Ferro – Viaggio negli archivi fotografici delle Ferrovie dello Stato”, edito da Rizzoli. Il lancio del libro un anno fa a Milano, poi una mostra inaugurata l’8 ottobre 2019, sempre a Milano, in via Dante.
Alla presenza del Presidente della Commissione Biblioteca e archivio storico del Senato, Gianni Marilotti, il Direttore della Fondazione FS Italiane ha raccontato la nascita del volume, un viaggio negli archivi fotografici delle Ferrovie dello Stato durato ben tre anni – dal 2013 al 2016 – un lavoro certosino per raccogliere materiali fotografici lasciati dai ferrovieri, dagli uomini che hanno fatto la storia delle Ferrovie dello Stato.
Un patrimonio di 5.000 foto, ben raccolte ed organizzate, che racconta non solo l’evoluzione della “strada ferrata”, che ha modernizzato il Paese, ma ripercorre la storia dell’Italia, di come il paese è riuscito a rialzarsi dopo la seconda Guerra Mondiale, testimoniando anche come sono cambiati i costumi, le mode e le persone che hanno percorso il Paese in ferrovia da Nord a Sud.
Il Senatore Gianni Marilotti, citando alcuni grandi esempi della letteratura in cui il treno ha avuto un ruolo da protagonista – da Pirandello a Calvino – ha ricordato l’importanza della ferrovia nella storia dell’Italia, gettando uno sguardo più oltre, perché le strade ferrate sono passato e futuro di questo Paese.
Dal canto suo, il Direttore Cantamessa ha raccontato la storia delle Ferrovie dello Stato Italiane, sottolineando che il volume si concentra sul rapporto uomo-macchina, la cui testimonianza è proprio il treno a vapore, in cui i ruoli sono ben definiti – il treno, il macchinista ed il fuochista – e dove l’uomo trasforma gli elementi primigeni – il fuoco e l’acqua – in energia e movimento.
“Di Uomini e Ferro – Viaggio negli archivi fotografici delle Ferrovie dello Stato racconta la storia della grande famiglia dei ferrovieri attraverso le fotografie inedite, conservate nel nostro archivio, che loro stessi hanno scattato per cinquant’anni dal Dopoguerra”, ha detto Luigi Cantamessa, ricordando che questo archivio è dovuto “alle migliaia di ferrovieri al lavoro da Bolzano alla Sicilia, Dipendenti FS che immortalavano in ogni angolo della rete, con le macchine fotografiche date loro in dotazione dall’Azienda, la ricostruzione e la modernizzazione del Paese a cui stavano contribuendo”.
Il volume racconta anche – ha sottolineato – “il ruolo determinante che la Ferrovia ha ricoperto per l’Unità d’Italia, modificando “.radicalmente la mobilità delle persone tra l’Ottocento e il Novecento