(Teleborsa) – “Il nuovo anticipo pensionistico su cui starebbe lavorando il Governo è una polpetta avvelenata, perché rispetto a Quota 100 contiene una doppia grave penalizzazione: innalza da 62 anni a 64 anni la soglia minima d’accesso e riduce fortemente l’assegno di quiescenza, poiché ricalcolato esclusivamente con il sistema contributivo”.
E’ questa la risposta di Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato della scuola Anief, alla volontà dell’esecutivo di introdurre una sorta di “Quota 102”. L’ipotesi su cui si sta lavorando è quella di introdurre una nuova età anagrafica minima a 64 anni, anziché i 62 attuali. Si starebbe anche ragionando su un ricalcolo per intero delle pensioni future con l’esclusivo sistema di calcolo contributivo, quindi totalmente in base ai contributi versati dal lavoratore “tagliando così fuori – spiega l’Anief – tutti coloro che hanno diversi lustri da farsi considerare con il sistema retributivo più conveniente”.
“Riteniamo la proposta offensiva per i lavoratori italiani – prosegue il presidente del sindacato – perché si sta semplicemente tentando di poterli mandare in pensione sempre più tardi e con assegni quasi dimezzati rispetto a chi ha lasciato l’attività lavorativa solo pochi anni fa”, afferma il leader sindacale, parlando di “modelli di anticipo irricevibili”.
“E’ bene anche – continua il sindacalista – che la Commissione tecnica sulla previdenza, che secondo la Legge di Bilancio 2020 si dovrà costituire entro fine mese per rivedere i lavori gravosi oggi limitati a 11, allarghi al più presto le categorie da considerare come tali”, afferma Pacifico, citando fra questi anche l’insegnamento, “una professione particolarmente incline a determinare stress e burnout”.