(Teleborsa) – Le vendite al dettaglio sono scese dello 0,2% a novembre, ma hanno registrato un incremento tendenziale dello 0,9%, “peraltro limitato al commercio elettronico e alla grande distribuzione, settori per i quali si amplia la divergenza rispetto alla distribuzione tradizionale”, che “continua a mostrare flessioni”.
E’ quanto rileva l’ultimo rapporto dell’Istat sulle vendite al dettaglio, accolto con una certa preoccupazione dai commercianti, che ribadiscono il permanere di una fase di debolezza dei consumi e le distorsioni provocate dalle grandi campagne di sconti, ad esempio dal Black Friday che cadeva a novembre.
CONSUMI DEBOLI, INIZIO 2020 PROBLEMATICO
“L’ultimo dato sulle vendite conferma la previsione di una fase finale del 2019 piuttosto negativa per i consumi, con riflessi sulle dinamiche del PIL” commenta l’Ufficio Studi Confcommercio, notando che “la variazione registrata a novembre per il commercio elettronico è la più bassa dal 2016” e che le piccole superfici registrano una riduzione grave (-1,4% tendenziale) a beneficio dell’accelerazione dei discount.
“Mettendo a sistema queste evidenze – sottolinea – è logico depotenziare la portata della crescita tendenziale dei volumi complessivi, atteso che il trend congiunturale appare problematico e potrebbe comportare un’entrata particolarmente debole nel 2020, un anno che già si presenta difficile sotto molti aspetti”.
SERVONO PIU’ REGOLE CONTRO BULIMIA DI PROMOZIONI
Secondo Confesercenti, invece, “il Black Friday non dà una spinta al commercio, anzi, l’attesa per la giornata di sconti paralizza le vendite“.
“L‘eccesso di promozioni, in certi casi anche poco chiare confonde i consumatori e danneggia le imprese più piccole, costrette a ridurre i margini per inseguire i colossi”, afferma l’associazione rappresentativa del settore del commercio, ricordando che i “giganti del web” e la grande distribuzione (GDO) “investono ogni anno molte risorse per pubblicizzare il Black Friday e gli altri eventi promozionali”. “Una battaglia tra grandi realtà – afferma – che rischia di schiacciare i negozi indipendenti, che non hanno le risorse né per condurre campagne pubblicitarie nazionali né per vendere tutto il magazzino a prezzi scontati”.
Per Confesercenti, ci perdono anche i consumatori, a causa della “mancanza di trasparenza”, poiché “al contrario dei saldi, che sono normati in ogni loro aspetto, dalla composizione delle vetrine alle indicazioni dei prezzi originali e degli sconti praticati sull’etichetta, le altre promozioni sono quasi del tutto deregolamentate”.
“Riteniamo opportuno che si inizi a riflettere sulla bulimia di sconti che ha investito il mercato”, afferma l’associazione, ricordando che la Francia ha addirittura vietato il Black Friday.
(Foto: by fancycrave on Unsplash)